Illi inter sese duri certamina belli contulerant: media Aeneas freta nocte secabat | Essi avevan intrecciato tra loro gli scontri della dura guerra: Enea nel mezzo della notte tagliava le onde |
namque ut ab Evandro castris ingressus Etruscis regem adit et regi memorat nomenque genusque quidve petat quidve ipse ferat, Mezentius arma quae sibi conciliet, violentaque pectora Turni edocet, humanis quae sit fiducia rebus admonet immiscetque preces, haud fit mora, Tarchon iungit opes foedusque ferit; tum libera fati classem conscendit iussis gens Lydia divum externo commissa duci | Infatti come da Evandro entrato nei campi etruschi incontra il re ed al re ricorda nome e stirpe o cosa chieda o cosa lui stesso porti, quali armi Mezenzio si procuri, e spiega i violenti propositi di Turno, rammenta quale sia la fiducia sulle cose umane ed unisce preghiere, non c'è indugio, Tarconte unisce le forze e stringe il patto; la gente lidia libera dal fato fa salpare la flotta per i comandi degli dei affidatasi al capo straniero |
Aeneia puppis prima tenet rostro Phrygios subiuncta leones, imminet Ida super, profugis gratissima Teucris | La poppa di Enea sta per prima, posti sotto il rostro leoni frigi, sopra incombe l'Ida, graditissima ai profughi Teucri |
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hic magnus sedet Aeneas secumque volutat eventus belli varios, Pallasque sinistro adfixus lateri iam quaerit sidera, opacae noctis iter, iam quae passus terraque marique | Qui siede il grande Enea e tra sé ripensa i vari eventi di guerra, e Pallante attaccato al fianco sinistro ora fa domande sulle stelle, sentiero della opaca notte, cosa sofferse per mare e per terra |
Pandite nunc Helicona, deae, cantusque movete, quae manus interea Tuscis comitetur ab oris Aenean armetque rates pelagoque vehatur | Aprite l'Elicona adesso, dee, muovete i canti, quale schiera intanto accompagni Enea dalle terre etrusche ed armi le navi e si rechi per il mare |
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Massicus aerata princeps secat aequora Tigri, sub quo mille manus iuvenum, qui moenia Clusi quique urbem liquere Cosas, quis tela sagittae gorytique leves umeris et letifer arcus | Massico per primo con la bronzea Tigri solca le acque,sotto di lui mille schiere di giovani, che lasciarono le mura di Chiusi e la cità di Cosa, essi (hanno) come armi le frecce, leggere faretre sulle spalle e l'arco letale |
una torvus Abas: huic totum insignibus armis agmen et aurato fulgebat Apolline puppis | Insieme il torvo Abante: per lui tutta l'armata brillava di splendide armi e la poppa di un Apollo dorato |
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sescentos illi dederat Populonia mater expertos belli iuvenes, ast Ilva trecentos insula inexhaustis Chalybum generosa metallis | La madre Populonia gli aveva dato seicento giovani esperti di guerra, ma l'Elba trecento, isola generosa di inesauste miniere dei Calibi |
tertius ille hominum divumque interpres Asilas, cui pecudum fibrae, caeli cui sidera parent et linguae volucrum et praesagi fulminis ignes, mille rapit densos acie atque horrentibus hastis | Terzo quell'Asila interprete degli uomini e degli dei, a cui obbediscono le viscere delle bestie, le stelle del cielo, le lingue degli uccelli ed i fuochi premonitori del fulmine, (ne) reca mille, serrati in battaglia e dalle aste appuntite |
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hos parere iubent Alpheae ab origine Pisae, urbs Etrusca solo | ordina che gli obbediscano Pisa, città alfea per origine, etrusca per posizione |