Latino: dall'autore Virgilio, opera Eneide parte Libro 03 - UNA SOSTA AD AZIO
iam medio apparet fluctu nemorosa Zacynthos Dulichiumque Sameque et Neritos ardua saxis |
Ormai in mezzo al mare appare Zacinto selvosae Dulichio e Same e Nerito scoscesa di rocce |
effugimus scopulos Ithacae, Laertia regna, et terram altricem saeui exsecramur Ulixi |
Sfuggiamo gli scogli di Itaca, regni laerzii,e malediciamo la terra nutrice del crudele Ulisse |
mox et Leucatae nimbosa cacumina montis et formidatus nautis aperitur Apollo |
Subito e le piovose cime del monte Leucate e si apre Apollo temuto dai marinai |
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hunc petimus fessi et parvae succedimus urbi; ancora de prora iacitur, stant litore puppes |
Stanchi lo cerchiamo e ci avviciniamo alla piccola città; l'ancora è gettata da prora, le poppe stanno sul lido |
Ergo insperata tandem tellure potiti lustramurque Iovi votisque incendimus aras, Actiaque Iliacis celebramus litora ludis |
Impadronitici finalmente della terra insperata ci purifichiamo per Giove e incendiamo gli altari di voti, e festeggiamo i lidi di Azio coi giochi iliaci |
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exercent patrias oleo labente palaestras nudati socii: iuvat evasisse tot urbes Argolicas mediosque fugam tenuisse per hostis |
I compagni spogliati, scorrendo l'olio, praticano i giochi padri: è bello aver superato tante città argoliche ed aver affrontato la fuga in mezzo ai nemici |
interea magnum sol circumvolvitur annum et glacialis hiems Aquilonibus asperat undas |
Intanto il sole avvolge un grande anno ed il glaciale inverno con gli Aquiloni inasprisce le onde |
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aere cavo clipeum, magni gestamen Abantis, postibus adversis figo et rem carmine signo: aeneas haec de danais victoribus arma; linquere tum portus iubeo et considere transtris |
Attaccò sui battenti anteriori lo scudo di cavo bronzo, armamento del grande Abante, e segno il fatto con un verso: Enea (offre) queste armi (tolte) ai Danai vincitori; poi ordinò di lasciare i porti e sedere sui banchi |
certatim socii feriunt mare et aequora verrunt: protinus aerias Phaeacum abscondimus arces litoraque Epiri legimus portuque subimus Chaonio et celsam Buthroti accedimus urbem |
A gara i compagni battono il mare e spazzano le piane: Subito lasciamo le aeree rocche dei Feaci, raggiungiamo i lidi dell'Epiro ed entriamo nel porto caonio e ci avviciniamo alla eccelsa città di Butroto |
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