I suoi genitori erano Peleo, re di ftia e Tetide. La tradizione dice che la madre lo rese invulnerabile immergendolo nelle acque della palude Stige e sostenendolo per il solo calcagno, unico punto che rimase vulnerabile. Fu cresciuto dal centauro Chirone, che gli insegnò l'uso delle Armi, l'addestramento dei cavalli e tutte quelle discipline che si addicono al figlio di un re. Ma torniamo alle figlie del re Licomede...
Una di queste, Deidamia, gli piacque tanto che se la sposò. Fu scoperto da Ulisse, che si introdusse a corte come mercante di stoffe e armi: mentre le vere figlie del re si interessavano solo alle stoffe, Achille rimaneva vicino alle armi per ammirarle. Ulisse, ad un segnale convenuto, inscenò un attacco di Briganti e, mentre le donne fuggivano, Achille prese una spada con la quale avrebbe valorosamente combattuto se i suoi vecchi compagni non lo avessero fermato.
Smascherato, partì quindi per Troia a capo di 50 navi cariche di guerrieri mirmidoni. Prima della partenza vera e propria cercò invano di dissuadere Agamennone dal sacrificare la figlia Ifigenia
durante il viaggio, conquistò Tebe uccidendo il re Eezione e i suoi sette figli, saccheggiò Lirmesso facendo schiava Briseide, espugnò 23 città. La prima lite furiosa tra Achille e Agamennone scoppiò al decimo anno di guerra per un motivo forse futile, ma giustificabile: Agamennone pretendeva Briseide, la bellissima schiava di Achille. da qui l'ira del Pelide che, in fine, Per intercessione di Atena, lascio la schiava ma si ritirò sdegnosamente nella sua tenda disinteressandosi delle sorti della guerra. Agamennone, senza l'aiuto di Achille, si trovo in grosse difficoltà sul campo di battaglia, sicché Patroclo amico fraterno dell'eroe, indossò le sue armi per far credere ai Troiani di essere il pericoloso nemico, ma fu ucciso da Ettore.
Achille, desideroso di vendetta, si rituffò nella battaglia; con nuove armi, fornitegli dalla madre, affrontò Enea, ricacciò i troiani inbaldanziti dentro le mura e finalmente uccise Ettore, il cui cadavere trascinò intorno a Troia per 12 giorni finché gli dei, indignati, non lo costrinsero a consegnarlo al padre Priamo
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Combatte anche contro l'amazzone Pentesilea, venuta a Troia per affrontare i greci, e la ferì a morte. quando però le scoprì il volto, si innamorò di tanta bellezza. Dopo aver ucciso Tersite, che lo aveva deriso per essersi innamorato di un cadavere, e Memnone, morì per una freccia scoccata da Paride, che in quell'occasione fu guidato da Apollo e riuscì a centrare il suo tallone vulnerabile.
il suo corpo fu cosparso di ambrosia da Atena e per la sua morte furono rese onoranze funebri molto solenni. Le sue armi, che secondo la madre avrebbero dovuto essere date in appannaggio all'eroe greco più valoroso, furono assegnate da Agamennone ad Ulisse; per questo Aiace Telamonio, preso dallo sconforto, si suicidò.
Leggende più tardi riferiscono che la madre trasporto il corpo del figlio sulla foce del Danubio. Da molti fu adorato come un Dio per la sua popolarità