si tratta di opere dai tratti eleganti e raffinati che, nel corso del tempo, ebbero una peculiare evoluzione: dalle "primitive" opere del XVII e XVIII secolo, volte soprattutto a delineare la fisionomia degli attori e i loro accessori di scena, alle coloratissime, ricche e iper espressive composizioni a più fogli della fine del periodo Edo, in cui gli artisti cercano di riprodurre tutta la ricchezza scenica della rappresentazione teatrale.
Utilizzate anche come materiale promozionale di attori e spettacoli, divennero di conseguenza anche oggetto di uno specifico collezionismo, conservati dal pubblico come manifesti. Piuttosto che nella ricerca delle complesse soluzioni cromatiche che caratterizzarono l'opera dei maestri ottocenteschi, gli artisti "primitivi" preferirono arricchire e ingentilire le loro composizioni mediante l'uso di intricati motivi di stampa, visibili in modo particolare nelle ricercate trame degli abiti
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Durante il periodo Edo, il teatro kabuki divenne molto popolare tra mercanti artigiani dei grandi centri urbani. Gli attori di teatro, considerati al pari dei divi hollywoodiani, dettavano moda, venivano ritratti dai più grandi artisti e portavano in scena storia avvincenti. Il kabuki era famoso per gli stravaganti costumi caratterizzati dallo sfarzo, dai colori audaci e dal gigantesco decorative