Il meccanismo della serialità si contrappone alla narrazione unicum, in cui la storia si conclude alla fine della narrazione.
Tra le narrazioni originarie ne troviamo un unico tipo di conclusivo: la fiaba. La fiaba fa parte del patrimonio folcloristico (del popolo) di una certa cultura. La fiaba è il racconto delle vicende di un individuo, nel suo passaggio da persona qualunque a persona di rilievo, e si conclude quando il personaggio si sposa ...e vissero per sempre felici e contenti...
Lo scopo della fiaba all'interno della comunità e quella di insegnare ai singoli individui, in questo caso ai bambini, come ottenere un interesse rilevante all'interno della comunità stessa. Studiando le fiabe si può ricostruire la società, perché in base all'insegnamento che dà ai suoi membri più piccoli, si capiscono le sue aspettative e la sua organizzazione interna. Tutte le fiabe, durante il secolo scorso, sono state sottoposte ad un processo di "dolcificazione", in cui sono state tolte le parti più cruente.
Il poema e la fiaba hanno circa lo stesso scopo, portare i bambini dall'infanzia all'età adulta o insegnare i valori fondamentali della collettività, con la differenza che il poema è rivolto alla massa, la fiaba al singolo.
Da pochissimo tempo esiste un nome specifico per la narrazione seriale. Oggi anche il cinema usa il sistema della serialità che è arrivato fino a lui attraverso la radio e la televisione. La serialità porta alla fidelizzazione, e la fidelizzazione permette di incatenare il pubblico.
Oltre alla fidelizzazione molte volte si cerca di portare il pubblico all'empatia. La differenza tra fidelizzazione ed empatia sta nel fatto che con la fidelizzazione il pubblico si affeziona alla serie, con l'empatia il pubblico si immedesima e si riconosce nella narrazione.
Perché la vicenda narrata diventi dinamica, bisogna usare degli espedienti narrativi, che generino in una situazione statica degli elementi di trama. Esistono vari meccanismi per portare avanti una narrazione, uno è quello della roulette delle coppie, secondo cui, data una certa ambientazione e condizione iniziale, si ha uno scambio di partner. Altri espedienti narrativi sono, per esempio, il cliffhanger. Il cliffhanger è un'interruzione della puntata in un punto cruciale, ed è usato per catturare l'attenzione del pubblico e fare in modo di mantenere la suspance fino alla puntata successiva. Nel caso in cui si debba fare un interruzione interna della trama, per inserire, per esempio, la pubblicità, si usa il teaser, che consiste nell'interrompere la trasmissione ad un bivio, per tenere il pubblico legato almeno fino alla fine della puntata, e contemporaneamente proporre dei prodotti pubblicitari pensati ad hoc per la fascia di persone che stanno guardando quel programma. Le strategie narrative, come il colpo di scena o il cliffhanger, sono indipendenti dal tipo di narrazione, pero non sono possibili nel caso della narrazione auto conclusa.