At C Memmius, cuius de libertate ingeni et odio potentiae nobilitatis supra diximus, inter dubitationem et moras senatus contionibus populum ad vindicandum hortari, monere, ne rem publicam, ne libertatem suam desererent, multa superba et crudelia facinora nobilitatis ostendere; prorsus intentus omni modo plebis animum incendebat |
Ma Gaio Memmio, che, come si è detto, era dotato di carattere indipendente e odiava l'arroganza dei nobili, fra le incertezze e gli indugi del senato, con i suoi discorsi nelle adunanze esortava il popolo a reagire; lo ammoniva a non abbandonare la repubblica e la causa della libertà, citando molti esempi dell'arroganza e della crudeltà dei nobili: insomma non tralasciava occasione per infiammare con ogni mezzo la plebe |