Riassunto e analisi Canto 13 Inferno

Riassunto e analisi Canto 13 Inferno

Tempo 9 aprile 1300 (sabato santo), poco prima dell’alba.
Luogo Settimo cerchio (violenti) - Secondo girone (Medio Inferno)

Una buia e spettrale selva senza verde e senza frutti: solo cespugli contorti tra i quali corrono i dannati inseguiti da cagne.

Custodi Le Arpie; le nere cagne infernali.

Colpa La violenza contro se stessi: nella persona (suicidi) e nelle cose (scialacquatori).

Pena I suicidi sono trasformati in piante pur mantenendo intelletto e parola; le Arpie si cibano delle loro frasche provocando dolore. Gli scialacquatori sono inseguiti e smembrati da cagne fameliche. Contrappasso: i suicidi, avendo negato la propria natura di uomini, sono condannati a "rinascere" in forma di cespuglio. L'intrico della ramificazione allude alla contorsione mentale dell'anima che, nel momento del suicidio, perde la razionalità. Gli scialacquatori, avendo dilapidato i propri beni, sono dilaniati e scissi nelle loro membra dalle cagne fameliche (i creditori o la vergogna o i rimorsi).

Canto 13 Inferno: riassunto

RIASSUNTO CANTO 13 INFERNO DIVINA COMMEDIA

Personaggi Dante e Virgilio. Pier della Vigna e un anonimo fiorentino tra i suicidi. Lano da Siena e Giacomo da Santo Andrea tra gli scialacquatori.

Sequenze narrative 1-21 Dante e Virgilio, trasportati dal centauro Nesso al di là del fiume Flegetonte, si addentrano in una selva folta e più selvaggia della macchia maremmana. Vi nidificano le Arpie, repellenti uccelli dal volto di donna.

22-45 Dante sente lamenti e pensa che qualcuno si nasconda dietro le piante. Virgilio lo invita a rompere un ramoscello e il tronco parla: dalla ferita escono parole e sangue, per cui Dante, intimorito, rimane immobile.

46-78 Virgilio si giustifica e invita il cespuglio a rivelare la propria identità perché Dante, tornando nel mondo dei vivi, possa rinnovare la sua fama. Il cespuglio risponde che fu il più intimo dignitario dell'imperatore Federico II (Pier della Vigna), ma cadde in disgrazia per l'invidia dei cortigiani; si uccise per evitare il disprezzo della corte e del sovrano. Giura che è sempre stato leale all'imperatore e prega chi tornerà nel mondo di restaurarne positivamente il ricordo.

Divina commedia, critica canto 13 dell'Inferno

CANTO 13 INFERNO RIASSUNTO DETTAGLIATO

79-108 Dante è troppo commosso per parlare. Allora Virgilio pone a Pier della Vigna due domande: come l'anima possa diventare pianta; se è possibile che qualcuna riesca a liberarsi dalla natura vegetale. Piero risponde che l'anima suicida precipita nella selva e germoglia in forma di cespuglio; nel giorno del Giudizio universale anche i suicidi riprenderanno i corpi, ma non li potranno rivestire e li "appenderanno" ciascuno al proprio cespuglio.

109-129 Compaiono due anime (scialacquatori) che fuggono inseguite da cagne nere. Il più lento (Giacomo da Santo Andrea) rammenta al più veloce (Lano da Siena) che non fu così rapido a fuggire nella battaglia alla Pieve del Toppo; poi si ripara dietro un cespuglio, ma le cagne lo dilaniano e portano con sé le sue membra.

 

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