da un lato si ebbe la straordinaria rivoluzione nell'utilizzo dei materiali, portata dalla ricerca tecnologica, dall'altro si ebbe un'altra tendenza, l'eclettismo.
Con il termine eclettismo nelle arti figurative si fa riferimento a quella tendenza a ispirarsi a fonti diverse, accogliendo da ciascuna gli elementi ritenuti migliori. In architettura l'eclettismo fa riferimento soprattutto al periodo della seconda metà dell'800, dove avviene la combinazione nello stesso edificio di elementi tratti da vari stili storici.
In particolare in questa fase avvenne una sorta di standardizzazione degli edifici: edifici della stessa tipologia (esempio palazzi residenziali, ospedali..) dovevano essere non uguali, ma essere impostati secondo le stesse caratteristiche di forma. Queste caratteristiche venivano estratte dall'architettura del passato, perlopiù dal Rinascimento e dall'architettura classica.
Ricordiamo che una prima forma di standardizzazione la si aveva già avuta nelle tecnologie di costruzione, attraverso l'adozione degli elementi prefabbricati; in questo caso tuttavia sia ha anche una standardizzazione nella forma.
Tale ripresa dell'architettura del passato viene approfondita e portata alle estreme conseguenze da un architetto francese, Eugene Viollet-le-Duc, che si concentra principalmente sul filone gotico.
Le Duc era il responsabile dell'architettura dello Stato Francese, dunque era lui a dover approvare ogni progetto di rifacimento o costruzione nel territorio Franco. Egli stabilì che la vera natura dell'architettura francese era costituita dalla corrente gotica ( ricordiamo come infatti la Francia fu la terra natia e di maggior sviluppo del gotico).
L'Ottocento fu il secolo che pose le basi alla moderna concezione di restauro. Infatti con la Rivoluzione Francese del 1789 molti edifici importanti erano stati dati alle fiamme in quanto ritenuti simbolo della classe dirigente. Successivamente, a partire dal 1794, con l'emanazione della Convenzione Nazionale fu proclamato il principio della conservazione degli edifici e ci si dedicò dunque al recupero di quelle costruzioni che erano state danneggiate. Il concetto di restauro come lo si intende oggi prevede un insieme di interventi compiuti su un edificio al fine di riportarlo alla sua configurazione originale.
Il restauro per Le Duc non è però questo. Il suo è un restauro stilistico, che riporti l'edificio a una sua condizione ideale, che poteva anche non esser mai esistita. Egli sostenne infatti che il vero significato del restaurare non era conservare, riparare o rifare un edificio, ma ripristinarlo in uno stato di completezza che poteva non esser mai esistito in un dato tempo.