Quid iuvat ornato procedere, vita, capillo Et tenues Coa veste movere sinus, Aut quid Orontea crines perfundere murra, Teque peregrinis vendere muneribus, Naturaeque decus mercato perdere cultu [5] Nec sinere in propriis membra nitere bonis | Che ti giova, o vita, uscire con i capelli acconciati e muovere le pieghe sottili della veste coa, o cospargerti la chioma con mirra siriaca, e offrirti con doni esotici, e perdere il decoro naturale con ornamenti comprati [5] e non lasciare che le membra splendano dei loro pregi |
Crede mihi, non ulla tuae est medicina figurae: Nudus Amor formae non amat artificem | Credimi, nessuna cura serve alla tua bellezza: Amore nudo non ama il manipolatore della bellezza |
Aspice quos summittat humus formosa colores; Ut veniant hederae sponte sua melius, [10] Surgat et in solis formosius arbutus antris, Et sciat indociles currere lympha vias | Guarda quali colori produca la terra amena; come le edere crescano meglio spontaneamente [10] e il corbezzolo cresca più bello nelle valli solitarie e l'acqua sappia percorrere le vie non segnate |
Maybe you might be interested

Properzio, Elegie: Libro II, Elegia XXII
Latino: dall'autore Properzio, opera Elegie parte Libro II, Elegia XXII
Litora nativis persuadent picta lapillis Et volucres nulla dulcius arte canunt | Le spiagge variopinte attraggono con i sassi nativi e gli uccelli senz'arte cantano più dolcemente |
Non sic Leucippis succendit Castora Phoebe, [15] Pollucem cultu non Hilaira soror, Non, Idae et cupido quondam discordia Phoebo, Eueni patriis filia litoribus, Nec Phrygium falso traxit candore maritum Avecta externis Hippodamia rotis; [20] Sed facies aderat nullis obnoxia gemmis, Qualis Apelleis est color in tabulis | Non così la Leucippide Febe accese Castore, [15] non la sorella Ilaira con l'ornamento, Polluce, né la figlia di Eveno una volta sui lidi paterni fu causa di discordia fra Ida e l'innamorato Febo, e non attirò con un falso splendore il coniuge frigio, Ippodamia partita su ruote straniere; [20] ma l'aspetto non era soggetto a nessuna gemma, il colore è uguale ai ritratti di Apelle |
Maybe you might be interested

Properzio, Elegie: Libro II, Elegia XI
Latino: dall'autore Properzio, opera Elegie parte Libro II, Elegia XI
Non illis studium vulgo conquirere amantes: Illis ampla satis forma pudicitia | Per loro non c'era interesse a raccogliere amanti tra il volgo: per loro sufficiente bellezza era la pudicizia |
Non ego nunc vereor, ne sim tibi vilior istis: [25] Uni si qua placet, culta puella sat est; Cum tibi praesertim Phoebus sua carmina donet Aoniamque libens Calliopea lyram, Unica nec desit iucundis gratia verbis, Omnia quaeque Venus quaeque Minerva probat | Ora non temo, che mi ritenga più vile di costoro: [25] una fanciulla è abbastanza ornata se piace a uno solo, a te soprattutto poiché Febo concede i suoi carmi e Calliope volentieri la lira aonia, né manca una singolare grazia alle piacevoli parole, e tutti i pregi che Venere e Minerva approva |
Maybe you might be interested

Properzio, Elegie: Libro III, Elegia XVII
Latino: dall'autore Properzio, opera Elegie parte Libro III, Elegia XVII
[30] His tu semper eris nostrae gratissima vitae, Taedia dum miserae sint tibi luxuriae | [30] Per questo sarai sempre la dolcezza della mia vita, purché tu abbia a noia il deplorevole lusso |