Plinio il Vecchio, Naturalis Historia: Libro 03, Paragrafi 104-127, pag 2

Plinio il Vecchio, Naturalis Historia: Libro 03, Paragrafi 104-127

Latino: dall'autore Plinio il Vecchio, opera Naturalis Historia parte Libro 03, Paragrafi 104-127
proximum inde ostium magnitudinem portus habet qui Vatreni dicitur, qua Claudius Caesar e Britannia triumphans praegrandi illa domo verius quam nave intravit Hadriam

[120] hoc ante Eridanum ostium dictum est, ab aliis Spineticum ab urbe Spina, quae fuit iuxta, praevalens, ut Delphicis creditum est thesauris, condita a Diomede

auget ibi Padum Vatrenus amnis ex Forocorneliensi agro

proximum inde ostium Caprasiae, dein Sagis, dein Volane, quod ante Olane vocabatur, omnia ea fossa Flavia, quam primi a Sagi fecere Tusci egesto amnis impetu per transversum in Atrianorum paludes quae Septem Maria appellantur, nobili portu oppidi Tuscorum Atriae, a quo Atriaticum mare ante appellabatur quod nunc Hadriaticum
Inoltre la foce successiva ha la grandezza di un porto che è detto di Vatreno, per dove Claudio Cesare durante il trionfo sulla Britannia entrò nell'Adriatico con quella più similmente a un'enorme casa che a una nave

[120] Prima questa foce fu chiamata Eridania, da altri Spinetica dalla città di Spina, che fu vicina, che prevaleva, fondata da Diomede, come si credette per i tesori Delfici

Qui il fiume Vatreno dal territorio Forocorleniense ingrossa il Po

Poi la foce successiva di Caprasia, quindi Sagis, poi Volane, che prima era chiamata Olane, tutte queste dalla fossa Flavia, che i Tusci per primi fecero dal Sagis dopo aver scaricato l'impeto del fiume in obliquo nelle paludi degli Atriani che sono chiamate i Sette Mari, col famoso porto di Atria città dei Tusci, da cui Atriatico era chiamato prima il mare che ora è Adriatico
[121] inde ostia plena Carbonaria, Fossiones ac Philistina, quod alii Tartarum vocant, omnia ex Philistinae fossae abundatione nascentia, accedentibus Atesi ex Tridentinis Alpibus et Togisono ex Patavinorum agris

pars eorum et proximum portum facit Brundulum, sicut Aedronem Meduaci duo ac fossa Clodia

his se Padus miscet ac per haec effundit, plerisque, ut in Aegypto Nilus quod vocant Delta, triquetram figuram inter Alpes atque oram maris facere proditus, stadiorum II circuitu

[122] pudet a Graecis Italiae rationem mutuari, Metrodorus tamen Scepsius dicit, quoniam circa fontem arbor multa sit picea, quales Gallice vocentur padi, hoc nomen accepisse, Ligurum quidem lingua amnem ipsum Bodincum vocari, quod significet fundo carentem

cui argumento adest oppidum iuxta Industria vetusto nomine Bodincomagum, ubi praecipua altitudo incipit
[121] Poi le foci colme di Carbonaria, Fossione e Filistina, che altri chiamano Tartaro, tutte che nascono dallo straripamento della fossa Filistina, aggiungendosi l'Adige dalle Alpi tridentine e il Togisono dai territori dei Padovani

Una parte di questi forma anche il vicino porto di Brondolo, come i due Medoaci e la fossa Clodia l'Edrone

A questi si unisce il Po e attraverso questi sfocia, e secondo i più, come in Egitto il Nilo che chiamano Delta, conosciuto per formare una figura triangolare fra le Alpi e la costa del mare, col perimetro di due stadi

[122] Ci si vergogna a ricavare dai Greci il criterio dell'Italia, tuttavia Metrodoro Scepsio dice, poiché intorno alla fonte c'è molta vegetazione di pini, i quali sarebbero detti padi in Gallico, aver avuto questo nome, inoltre che lo stesso fiume nella lingua dei Liguri è chiamato Bodinco, che significa che è senza fondo

A tale interpretazione si accosta la vicina città di Industria con l'antico nome Bodincomago, dove comincia una particolare profondità
[123] Transpadana appellatur ab eo regio undecima, tota in mediterraneo, cui marina cuncta fructuoso alveo inportat; oppida Vibi Forum, Segusio, coloniae ab Alpium radicibus Augusta Taurinorum inde navigabili Pado antiqua Ligurum stirpe, dein Salassorum Augusta Praetoria iuxta geminas Alpium fores, Graias atque Poeninas his Poenos, Grais Herculem transisse memorant

, oppidum Eporedia Sibyllinis a populo Romano conditum iussis

eporedias Galli bonos equorum domitores vocant

[124] Vercellae Libiciorum ex Salluis ortae, Novaria ex Vertamocoris, Vocontiorum hodieque pago, non, ut Cato existimat, Ligurum, ex quibus Laevi et Marici condidere Ticinum non procul a Pado, sicut Boi Transalpibus profecti Laudem Pompeiam, Insubres Mediolanum
[123] La regione undicesima è chiamata da qui Transpadana, tutta fra le terre, a cui porta dal produttivo alveo tutte le cose del mare

Le città di Vibo Foro, Segusio, le colonie dalle basi delle Alpi di Augusta Taurinorum- poi col Po navigabile- di antica stirpe Ligure, poi Augusta Pretoria dei Salassi vicina ai duplici ingressi delle Alpi, le Graie e le Pennine- ricordano che i Cartaginesi passarono da qui ed Ercole dalle Graie-, la città di Eporedia fondata dal popolo Romano secondo gli ordini dei libri Sibillini

I Galli chiamano eporedi i bravi domatori di cavalli

[124] Vercelli dei Libici fondata dai Salli, Novara dai Vertamocori, e oggi villaggio dei Voconzi, non come ritiene Catone, dei Liguri, tra questi i Levi e i Marici fondarono Ticino non lontano dal Po, come i Boi partiti dalle zone transalpine Lode Pompeia, gli Insubri Milano

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Plinio il Vecchio, Naturalis Historia: Libro 10, Paragrafi 94-119

Latino: dall'autore Plinio il Vecchio, opera Naturalis Historia parte Libro 10, Paragrafi 94-119

Oromobiorum stirpis esse Comum atque Bergomum et Licini Forum aliquotque circa populos auctor est Cato, sed originiem gentis ignorare se fatetur, quam docet Cornelius Alexander ortam a Graecia interpretatione etiam nominis vitam in montibus degentium

[125] in hoc situ interiit oppidum Oromobiorum Parra, unde Bergomates Cato dixit ortos, etiamnum prodente se altius quam fortunatius situm

interiere et Caturiges, Insubrum exsules, et Spina supra dicta, item Melpum opulentia praecipuum, quod ab Insubribus et Bois et Senonibus deletum eo die, quo Camillus Veios ceperit, Nepos Cornelius tradidit
Catone è testimone che Como e Bergamo e Foro Licinio e altri popoli intorno erano degli Orumbovii, ma confessa che egli ignora l'origine della stirpe, che Cornelio Alessandro insegna derivata dalla Grecia da un'interpretazione anche del nome di chi conduce la vita sui monti

[125] In questa località scomparve la città di Parra degli Orumbovii, da dove Catone disse che erano nati i Bergomati, ancora oggi un luogo che si presenta più eccelso che fortunato

Sparirono anche i Caturigi, esuli degli Insubri, e Spina nominata prima, anche Melpo notevola per ricchezza, che fu distrutta dagli Insubri e dai Boi e dai Senoni in quel giorno, in cui Camillo prese Veio, tramandò Cornelio Nepote
[126] Sequitur decima regio Italiae, Hadriatico mari adposita, cuius Venetia, fluvius Silis ex montibus Tarvisanis, oppidum Altinum, flumen Liquentia ex montibus Opiterginis et portus eodem nomine, colonia Concordia, flumina et portus Reatinum, Tiliaventum Maius Minusque, Anaxum, quo Varamus defluit, Alsa, Natisa cum Turro, praefluentes Aquileiam coloniam XV p

a mari sitam; [127] Carnorum haec regio iunctaque Iapudum, amnis Timavus, castellum nobile vino Pucinum, Tergestinus sinus, colonia Tergeste,XXXIII ab Aquileia

ultra quam sex milia p

Formio amnis, ab Ravenna CLXXXVIIII, anticus auctae Italiae terminus, nunc vero Histriae

quam cognominatam a flumine Histro, in Hadriam effluente e Danuvio amne eodemque Histro exadversum Padi fauces, contrario eo percussu mari interiecto dulcescente, plerique dixere falso, et Nepos etiam Padi accola;
[126] Segue la decima regione dell'Italia, situata nel mare Adriatico, di cui Venezia, il fiume Sile dai monti Tarvisani, la città di Altino, il fiume Livenza dai monti Opitergini e il porto con lo stesso nome, la colonia Concordia, i fiumi e il porto Reatino, il Tagliamento Maggiore e Minore, l'Anaxo, dove confluisce il Varamo, l'Alsa, il Natisone col Turrone, che bagnano la colonia di Aquileia situata a 15 miglia dal mare

[127] Questa (è) la regione dei Carni e unita (a quella) degli Iapidi, il fiume Timavo, il castello di Pucino dal vino famoso, il golfo Triestino, la colonia di Tergeste, 33 miglia da Aquileia

Sei miglia oltre questa il fiume Formio, 189 miglia da Ravenna, antico confine dell'Italia accresciuta, ma ora dell'Istria

La maggior parte, persino Nepote abitante del Po, dissero falsamente che questa denominata dal fiume Istro, che affluisce nell'Adriatico dal Danubio e con lo stesso fiume Istro di fronte alle foci del Po, dal mare interposto diventa dolce per questa opposta corrente

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