Morte di Sofonisba - Michele Desubleo

Morte di Sofonisba - Michele Desubleo

la fosca vicenda è tratta da Livio, AB Urbe condita, e si riferisce a un episodio storico avvenuto durante la seconda guerra punica. Sofonisba ha appena bevuto il veleno consegnatole dal marito Massinissa per evitare di essere portata a Roma come preda di guerra

meglio la morte che è l'umiliazione della prigionia. Il colorito del volto della giovane donna si fa pallido, le forze l'abbandono, tanto che per non cadere deve essere sostenuta dall'anziana, premurosa fantesca. Sofonisba è eroina d'amore, sa obbedire al marito e piegarsi alle sue volontà, a costo della vita.

La scena è narrata con una delicatezza priva di retorica, che ne depura i contenuti più drammatici. C'è una sapiente calibratura delle luci che si riflettono sulla pelle marmorea e sulle stoffe preziose dell'abito e del tendone rosso. Il modello di riferimento formale è certamente Reni, anche Domenichino. La gamma cromatica assume particolari tonalità fredde e acidule, estranee alla pittura bolognese e ribadiscono l'origine fiamminga del maestro

Livio, Ab urbe condita: Libro 02 ;  11 - 24

Livio, Ab urbe condita: Libro 29; 28 - 31

Tarquinio e Lucrezia - Tiziano, 1571

Livio, Ab urbe condita: Libro 21; 01-10

Livio, Ab urbe condita: Libro 30; 15 - 30

Livio, Ab urbe condita: Libro 29; 18 - 20