Livio, Ab urbe condita: Libro 36; 09 - 10

Livio, Ab urbe condita: Libro 36; 09 - 10

Latino: dall'autore Livio, opera Ab urbe condita parte Libro 36; 09 - 10
[9] Antiocho ad Pheras iam castra habenti, ubi coniunxerant ei se Aetoli et Amynander, legati ab Larisa venerunt quaerentes, quod ob factum dictumve Thessalorum bello lacesseret eos, simul orantes, ut remoto exercitu per legatos, si quid ei videretur, secum disceptaret [9] Mentre Antioco già teneva il campo dinanzi a Fere, dove si erano riuniti a lui gli Etoli e Aminandro, gli arrivarono legati da Larissa a chiedergli che cosa avessero fatto o detto i Tessali perché li provocasse con atti di guerra, e al tempo stesso a pregarlo che, ritirato lesercito, discutesse con loro, se ne vedeva un motivo, per mezzo di rappresentanti
Eodem tempore quingentos armatos duce Hippolocho Pheras in praesidium miserunt; ii exclusi aditu, iam omnia itinera obsidentibus regiis, Scotusam se receperunt Al tempo stesso mandarono a Fere cinquecento armati al comando di Ippoloco per presidiarla; ma quelli, senza potersi avvicinare, perché ormai gli uomini del re sbarravano tutte le strade, si ritirarono a Scotusa
Legatis Larisaeorum rex clementer respondit, non belli faciendi, sed tuendae et stabiliendae libertatis Thessalorum causa se Thessaliam intrasse Ai legati dei Larisei il re rispose in tono pacato, dicendo di essere entrato in Tessaglia non per far la guerra ma per garantire e consolidare lindipendenza dei Tessali

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Livio, Ab urbe condita: Libro 22; 11-20
Livio, Ab urbe condita: Libro 22; 11-20

Latino: dall'autore Livio, opera Ab urbe condita parte Libro 22; 11-20

Similia his, qui cum Pheraeis ageret, missus; cui nullo dato responso Pheraei ipsi legatum ad regem principem civitatis Pausaniam miserunt Altri fu mandato a trattare in senso analogo coi Ferei; e i Ferei, senza dare a questo una risposta, mandarono a loro volta come legato al re il capo della città, Pausania
Qui cum haud dissimilia iis, ut in causa pari, quae pro Chalcidensibus in colloquio ad Euripi fretum dicta erant, quaedam etiam ferocius egisset, rex etiam atque etiam deliberare eos iussos, ne id consilii caperent, cuius, dum in futurum nimis cauti et providi essent, extemplo paeniteret, dimisit Poiché questi aveva parlato (come voleva lanalogia della causa) in modo non diverso dai discorsi che si erano fatti in difesa dei Calcidesi nellincontro sullo stretto dellEuripo , e in qualche battuta con tono anche più risoluto, il re congedò la legazione con lesortazione a riflettere più che mai per non prendere una decisione di cui, per volere esser troppo cauti e previdenti per lavvenire, avessero a pentirsi immediatamente

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Livio, Ab urbe condita: Libro 24; 41-49
Livio, Ab urbe condita: Libro 24; 41-49

Latino: dall'autore Livio, opera Ab urbe condita parte Libro 24; 41-49

Haec renuntiata Pheras legatio cum esset, ne paulum quidem dubitarunt, quin pro fide erga Romanos, quidquid fors belli tulisset, paterentur Riferito a quelli di Fere lesito dellarnbasceria, non dubitarono un momento di dover affrontare qualunque evento riserbasse loro la guerra, in nome della fedeltà ai Romani
Itaque et hi summa ope parabant se ad urbem defendendam, et rex ab omni parte simul oppugnare moenia est adgressus et, ut qui satis intellegeretneque enim dubium eratin eventu eius urbis positum esse, quam primam adgressus esset, aut sperni deinde ab universa gente Thessalorum aut timeri se, omnem undique terrorem obsessis iniecit Così da un lato essi si preparavano a difender con tutti i mezzi la città, dallaltro il re si accinse ad assalirne le mura da tutti i lati contemporaneamente, e volle diffondere dappertutto il terrore fra gli assediati, perché si rendeva ben conto (nè poteva esser dubbio) che dalla sorte riserbata alla città assalita per prima dipendeva per lui lessere in seguito tenuto in poco conto o preso sul serio da tutte le genti tessaliche

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Livio, Ab urbe condita: Libro 26; 21-30
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Latino: dall'autore Livio, opera Ab urbe condita parte Libro 26; 21-30

Primum impetum oppugnationis satis constanter sustinuerunt; dein cum multi propugnantes caderent aut vulnerarentur, labare animi coeperunt Con una salda resistenza gli assediati ressero al primo assalto; poi, man mano che molti difensori cadevano o restavano feriti) il morale cominciò a vacillare
Revocati deinde castigationibus principum ad perseverandum in proposito, relicto exteriore circulo muri, deficientibus iam copiis in interiorem partem urbis concesserunt, cui brevior orbis munitionis circumiectus erat; postremo victi malis, cum timerent, ne ui captis nulla apud victorem venia esset, dediderunt sese Allora, richiamati dai rimproveri dei capi a perseverare nellatteggiamento già preso, abbandonata la cinta esterna delle mura, poiché ormai non bastavano più gli uomini, si ritirarono nella parte interna della città, che era cinta da un giro più breve di opere difensive; allultimo, sopraffatti dai rovesci, temendo di non trovare clemenza nel vincitore se si lasciavano prendere con la forza, finirono con larrendersi

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Livio, Ab urbe condita: Libro 06, 31-35
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Latino: dall'autore Livio, opera Ab urbe condita parte Libro 06, 31-35

Nihil deinde moratus rex quattuor milia armatorum, dum recens terror esset, Scotusam misit Allora senza indugiare il re mandò a Scotusa quattromila armati finché era ancora vivo il panico

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Latino: dall'autore Livio, opera Ab urbe condita parte Libro 08, Parte 03

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Latino: dall'autore Livio, opera Ab urbe condita parte Libro 23; 31-40

Livio, Ab urbe condita: Libro 31; 41 - 44
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Livio, Ab urbe condita: Libro 33; 26 - 49

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Livio, Ab urbe condita: Libro 06, 41-42