qui Boccioni ha inteso catturare l'energia della città moderna. Nella notte urbana infranta dalle luci elettriche, un tram si apre un varco tra i passanti e le carrozze. Secondo alcuni, l'opera sarebbe stata terminata alla fine del 1911, dopo il viaggio di Boccioni a Parigi in autunno
La struttura cristallina deriverebbe quindi dalla scoperta della geometrizzazione cubista fatta in quella occasione. Le forze di una strada segna una svolta nel percorso di Boccioni. Una delle sue opere meno descrittive.
La composizione insiste su piani spezzati. Il soggetto si riduce a indizi schematici catturati nel vortice dei moti contraddittori. La tavolozza è rischiarata da triangoli di toni più caldi che indicano il rapido movimento del tram che penetra la notte. Il tram avanza a tutta velocità verso lo spettatore, rendendo la sensazione di shock, di eccitazione tipica delle strade della città moderna. L'opera semplifica le differenze tra il movimento francese e quello italiano. Il cubismo si distingue dal futurismo lirico che invita lo spettatore a stabilire un rapporto di fusione con l'opera. Per i futuristi, il cubismo è un arte classica accademica, che ignora la forza esplosiva dei soggetti moderni