Se una persona o un animale si ammalava, o i raccolti andavano in malora o se moriva un bambino, non si attribuiva ciò sempre e solo a cause naturali. Ogni apparente fallimento della magia di protezione implicava che qualcuno la stava contrastando con la magia nera, che era più potente di quella bianca. Così nacque la figura della strega, particolarmente dotata di abilità prodigiose ma con una mente e un animo così perversi che, lui o lei, - derivava il proprio piacere dall'uso del potere per fare del male al prossimo.
Diversi fattori concorrono alla creazione dell'immagine della strega malvagia. Il primo è il Cristianesimo. Il rapporto della chiesa con la magia era ambivalente; in teoria condannava tutte le pratiche magiche, mentre allo stesso tempo offriva blandamente molte delle sue tecniche magiche per proteggere e per curare, ma a un certo preciso momento nel tempo e nello spazio, quell'atteggiamento si inaspri a tal punto che ogni genere di magia compiuta senza l'approvazione della chiesa era bollata come opera del demonio - cioè satanica. Quel momento nel tempo e nello spazio è stato individuato: l'inizio del XV secolo, nelle montagne delle Alpi e dei Pirenei. Qui suonò il primo campanello d'allarme che portò alla follia dei processi alle streghe che ha attanagliato l'Europa e la Gran Bretagna per tre secoli lunghi e crudeli, contagiando infine anche l'America.
La chiesa a quel tempo era sempre più preoccupata per i problemi posti dalle sette eretiche come Catari e Valdesi, che predicavano il ritorno una vita di purezza, rifiutando l'autorità della chiesa a favore a favore dei loro leader. La chiesa non poteva tollerare una simile sfida, e le persecuzioni ufficiali spinsero molti gruppi di eretici nei Pirenei e nelle Alpi.