Non soltanto l'artista più pagata di Francia non condivideva le speranze della rivoluzione, ma se ne sentiva minacciata in prima persona. Da tempo Madame Élisabeth era fatta oggetto di una violenta campagna denigratoria e nelle settimane che avevano preceduto la sua partenza, prima di cercare rifugio a casa di amici, si era ridotta non uscire più dalla sua dimora evitando persino di affacciarsi alla finestra nel timore di suscitare l'ostilità della gente per strada.
Agli occhi di molti, la radiosa 35enne appariva come il simbolo di quella elite di privilegiati di cui bisognava liberare la Francia. Eppure Madame Vigée Le Brun non apparteneva ad una famiglia dell'aristocrazia o dell'alta finanza, non abusava di alcun privilegio di nascita, non si occupava attivamente di politica. La fama, la ricchezza, il successo sociale, tutto ciò che ora le si ritorceva contro come un atto d'accusa era solo frutto del talento di una immensa capacità di lavoro.
Il popolo di Parigi non perdonava a una figlia del terzo Stato di avere eluso, forte del suo prestigio d'artista, ogni divisione di casta, fino ad assurgere all'intimità dei grandi. Non le perdonava di avere celebrato nei suoi ritratti le lusinghe di un vecchio mondo ancora capace di apparire infinitamente giovane e seducente; non le perdonava di essere la pittrice prediletta di Maria Antonietta.
Nella foto, la donna e la piccola Julie nove anni, avvolte in abiti semplici ispirati alla moda dell'antica Grecia, si stringono in un abbraccio di Raffaele esca memoria, che fonde i corpi in un'unica piramide di affetto. fissano L'Osservatore con occhi sereni, trasmettendo un sentimento di amore e tenerezza che, nel clima di quell'anno, sembra quasi assumere una valenza politica, come a dire: "non sarà certo una rivoluzione a dividerci".
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La campagna denigratoria contro la sovrana non risparmia il suo entourage e finisce fatalmente per coinvolgere anche Madame Vigée Le Brun. Non solo la pittrice gode dell'appoggio di Maria Antonietta, ma ne condividere le amicizie, frequenta Il clan dei Polignac e ha nel Conte di Vaudreuil, l'enchanteur del gruppo, il suo maggiore committente privato.
Compromessa dalle sue relazioni mondane, Madame Vigée Le Brun non può più contare interamente sulla solidarietà corporativa del mondo artistico. Ha accumulato troppo successi, troppi riconoscimenti, ha compiuto un'ascesa sociale troppo clamorosa per non destare l'invidia.
Ma la cosa che meno le viene perdonata dai colleghi e l'enormità dei suoi compensi. Madama vVigée Le Brun è infatti l'artista più pagato di Francia, e anche se il marito si affretta a sperperare i suoi guadagni, ciò non attenua la gelosia professionale.
Avevo lasciato a Parigi le mie cose personali, i miei gioielli, il frutto del mio lavoro era rimasto nelle mani di mio marito che spese tutto, come ho già detto. All'estero ho vissuto solo dei ritratti che facevo.