L’uomo dal fiore in bocca di Pirandello: trama

L’uomo dal fiore in bocca di Pirandello: trama

pubblicata nel 1923, fu presentata inizialmente dallo scrittore Luigi Pirandello con il titolo “La morte addosso”

I principali temi trattati sono quelli dell'incomunicabilità e della relatività della realtà; la scena si svolge nel caffè di un piccolo paesino sconosciuto, dove vengono presentati i protagonisti. L'uomo dal fiore in bocca è affetto da un epitelioma, ed è condannato a una morte precoce; questa sua situazione lo spinge a indagare nel mistero della vita e a tentare di penetrarne l'essenza. Per chi, come lui, sa che la morte è vicina, tutti i particolari e gli avvenimenti insignificanti agli occhi altrui, assumono un valore e una collocazione diversa. L'avventore è un uomo qualsiasi, che la monotonia e la banalità della vita quotidiana hanno reso scialbo, piatto e vuoto a tal punto di non essere in grado di instaurare un vero dialogo con l'altro uomo.

È chiaro che l'uomo dal fiore in bocca ha un enorme bisogno di parlare, di comunicare con qualcuno, ma soltanto alla fine il viaggiatore ne capirà il motivo, quando verrà a conoscenza del tragico destino del suo interlocutore. Il terzo personaggio presente, è costituto da una presenza muta ma continua: è la moglie dell'uomo malato che segue di nascosto le mosse del marito, senza lasciarlo solo un istante, per cercare di dimostrargli il proprio tenace affetto. Questo atteggiamento però, non è visto in modo troppo positivo dal protagonista, infatti rappresenta per lui un ostacolo al continuo tentativo di dimenticare la propria disperata condizione. Come potrebbe egli dimenticare e cercare di vivere gli ultimi istanti serenamente, leggendo negli occhi dell'amata la verità incombente? L'uomo cerca proprio di evitare il dialogo, la sua speciale condizione lo isola dagli altri e lo chiude in una severa solitudine; egli vorrebbe mostrare a se stesso che "La vita è sciocca e vana", in modo da rendere meno doloroso il proprio distacco dal mondo.

Nonostante questo, ad ogni istante, egli non fa che scoprire la bellezza della vita che gli si mostra in tutti quegli infiniti particolari apparentemente insignificanti che riempiono ogni momento della nostra esistenza. La sua vivissima curiosità, l'apparente allegria con cui segue i più minuti fatti del quotidiano non implicano però una sua attiva partecipazione alla gioia di vivere riflessa nel mondo che lo circonda; al contrario, esse indicano solo il suo disperato e solitario tentativo di restare attaccato alla vita, "come un rampicante alle sbarre di una cancellata".