la trasfigurazione alchemica, la manipolazione dell'immaginario individuale o collettivo e la mnemotecnica, pur professate in segreto dai maggiori uomini di scienza del tempo, assumono nella percezione popolare le caratteristiche negative della magia nera. Nel corso del Settecento la ciarlataneria diventa una pratica diffusa in tutta Europa. Accanto alle nuove figure professionali del medico scientifico, del farmacista e del chimico, il ciarlatano svolge sovente la necessaria funzione di terapeuta dei poveri.
Queste ambigue figure, al confine tra mistificazione e scienza, sono spesso dotate di straordinarie capacità curative, soprattutto per quanto riguarda alcune patologie specifiche come problemi oculari o gli interventi odontoiatrici, che i medici legittimi preferivano ignorare. Venditori ambulanti di pozioni "universali", barbieri-chirurghi incolti e cavadenti da strapazzo occupano il vuoto professionale lasciato dalla medicina specialistica, una scienza che richiedeva, allora come oggi, un lungo e difficile tirocinio.
Il fascino esercitato da alcuni illustri "ciarlatani" sugli aristocratici e i regnanti settecenteschi testimonia il sospetto che circondava la figura del medico professionista agli albori della medicina moderna.