I licheni ricoprono l’8% della superficie del pianeta

I licheni ricoprono l’8% della superficie del pianeta

un'area più grande di quella occupata dalle foreste pluviali tropicali. Rivestono rocce, alberi, tetti, steccati, alture e deserti. Alcuni, di colore marrone e verdastro, sì mimetizzano; altri sono verde lime o giallo elettrico. Alcuni sembrano macchie; altri piccoli cespugli o corna. Alcuni sono penzolanti ma coriacei come le ali dei pipistrelli
Alcuni vivono sugli scarafaggi, la cui sopravvivenza dipende proprio dalla mimetizzazione che il lichene garantisce loro. Altri noti come "vaganti" o "erratici" non sono attaccati a nessuna superficie e si muovono di qua e di là.

La passione dei licheni per le rocce ha modificato l'aspetto del pianeta, e continua a farlo, in certi casi letteralmente.

  1. Nel 2006 i volti dei presidenti scolpiti sul monte Rushmore sono stati ripuliti con tubi a pressione dai licheni che vi erano cresciuti per più di 60 anni, nella speranza di allungare la vita del monumento. Non è l'unico caso.
  2. Nel 2019 gli abitanti dell'isola di Pasqua hanno promosso una campagna per rimuovere i licheni dai Moai, le centinaia di monumentali teste di pietra presenti sull'isola. I licheni stanno deformando i tratti delle statue ammorbidendo la roccia fino a darle una consistenza simile all'argilla, un fenomeno che i locali descrivono come "lebbra". 

Lichene Cladonia, dall'intenso colore verde Lichene Cladonia, dall’intenso colore verde

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I licheni agiscono sui minerali presenti nella roccia attraverso un duplice processo noto come "erosione". Innanzitutto, durante la fase di crescita spaccano fisicamente le superfici, quindi sfruttano un arsenale di acidi potentissimi e composti che si legano ai minerali per sciogliere e digerire la roccia. La loro capacità erosiva li rende una forza geologica, ma non si limitano a dissolvere i tratti fisici del mondo: quando muoiono e si decompongono contribuiscono alla formazione del suolo in nuovi ecosistemi, consentendo alla massa di minerali inanimati all'interno delle rocce di entrare nei cicli metabolici dei viventi.

Lichene Usnea (verde chiaro e con ramificazioni finissime) e Lichene Menegazzia (verde più scuro) Lichene Usnea (verde chiaro e con ramificazioni finissime) e Lichene Menegazzia (verde più scuro)

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I licheni sono organismi "estremofili". Anche nelle zone più calde e aride dei deserti è possibile trovare licheni crostosi che prosperano sul terreno bruciato dal Sole. In tali ambienti questi organismi svolgono un ruolo ecologico fondamentale: stabilizzano la superficie sabbiosa dei deserti, riducono l'intensità delle tempeste di sabbia e prevengono l'avanzamento della desertificazione. 

Varie specie di licheni prosperano nelle valli secche dell'Antartide, un ecosistema così feroce da essere usato per simulare le condizioni su Marte: 

  1. lunghi periodi di temperature glaciali
  2. l'esposizione ad alti livelli di raggi UV
  3. l'assenza quasi totale di acqua non paiono turbarli

Anche dopo essere stati immersi nell'azoto liquido a -195 gradi centigradi i licheni si riprendono rapidamente. Inoltre, vivono molto più a lungo della maggior parte degli organismi. Il record di longevità appartiene a un lichene della Lapponia che ha più di 9.000 anni 

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