Gerusalemme liberata, canto 3: commento e analisi

Gerusalemme liberata, canto 3: commento e analisi

il Tasso esprime con molta intensità e struggimento d’animo i motivi più profondi della sua epoca

quelle contraddizioni insolubili e quella religiosità sofferente e pensosa tipiche del periodo di passaggio dal Rinascimento al Manierismo.

Caratteristiche salienti del poema sono, a livello stilistico, il lirismo e, a livello ideologico, il contrasto tra i valori delle due diverse correnti di pensiero.

2)lirismo

La Gerusalemme Liberata è un'opera lirica in quanto analizza il piano introspettivo e sono proprio le vicende personali degli eroi e delle eroine ad occupare di più la fantasia del poeta. Queste pagine appaiono profondamente scavate e penetrate nella psicologia umana che il Tasso sente e descrive triste e dolorosa.

Il cuore del poeta palpita e partecipa assai di più al racconto delle pene dei suoi personaggi che alla narrazione delle grandi gesta.

 Si può distinguere nel poema una parte strutturale (la guerra Santa), che costituisce l'argomento programmatico, e una parte intima (gli affetti individuali), vissuta con struggente intensità dall'autore perché riferita a elementi personali e autobiografici. Pertanto, a ben considerare, il Tasso non è un poeta epico ma un poeta lirico che tratta un argomento epico. Esclusivamente epico e oggettivo è l'Orlando Furioso per il sereno distacco e l'atteggiamento estroverso con cui l'Ariosto tratta la sua materia. Infatti vi è un distaccamento da questa ottenuto per mezzo di un abbassamento prodotto dall'utilizzo dell'ironia. Si può quindi definire lirica la Gerusalemme Liberata poiché il poeta non è più il signore e il sere¬no artefice del proprio mondo ma rivive e patisce sentimentalmente la passione dei propri personaggi.

Il lirismo del Tasso è ben evidente fin dal Proemio, in cui viene mostrato che il "cantare è più importante che la materia del canto".

 Nella  protasi troviamo poi l'accostamento tra oggettivismo e soggettivismo, amplificato ed evidenziato dalle antitesi presenti nel testo ("….Inferno/Ciel…,….Arme pietose/ Popol misto….,  ….Capitano/Compagni erranti…, …..oprò/soffrì…..").

Il momento lirico è ben evidente anche nel canto III° in cui viene analizzato il pathos che caratterizza l'arrivo dei crociati a Gerusalemme.

La forte introspezione psicologica e l'approfondita descrizione degli stati d'animo di entrambe le parti in lotta avvicinano Tasso a Virgilio in quanto, allo stesso modo dello scrittore dell'Eneide, questo esprime i sentimenti delle proprie creature come se vi partecipasse in prima persona e il momento soggettivo prevale su quello oggettivo.

Per cogliere l'empatia è importante la figura dell'anafora della 3° ottava  giustapposta ad un climax ascendente "….ecco apparir Gierusalem si vede, ecco additar Gierusalem si scorge, ecco da mille voci unitamente Gierusalem salutar si sente….".

 

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