Eroe e antieroe nel XX secolo: tesina

Eroe e antieroe nel XX secolo: tesina

Il Decadentismo

Tra la fine dell'Ottocento e il principio del Novecento, il personaggio nel romanzo subisce una metamorfosi progressiva. Accentuandosi l'analisi psicologica, il personagggio si fa portatore di ansie problematiche, di domande sulla propria identità, sul senso della vita, sul modo di gestire il rapporto con le cose. Raccontato in prima o in terza persona, questo soggetto umano è innegabilmente autobiografico, espressione di una crisi che è crisi dell'autore stesso. Tutta una generazione di romanzi italiani ci ripropone la storia di questo sforzo velleitario e di questo fallimento: Una vita, Senilità, La coscienza di Zeno di Svevo, Con gli occhi chiusi e Il podere di Tozzi, Rubé di Borgese, Uno, nessuno e centomila di Pirandello. La chiave fondamentale di questo personaggio è l' "inettitudine a vivere", l'incapacità di uscire dall'informe e dal provvisorio, di progettare e razionalizzare la propria vita, di trovarle un senso nel rapporto sociale.

Inglese - J. Joyce - V. Woolf - In ambito europeo sono questi gli autori che hanno dato voce alla crisi del soggetto, costruendo una nuova tecnica narrativa che fosse in grado di esprimere la relatività, l'incertezza e la ricchezza di mondi interiori portati per la prima volta alla luce.

Storia - Lo scenario politico-sociale del primo Novecento in Italia. Nella stagione che precede la Prima guerra mondiale sono questi i temi da sottolineare: il marcato processo di industrializzazione del paese, con l'accentuarsi del divario economico fra Nord e Mezzogiorno; l'attività e lo stile di governo dello statista piemontese Giovanni Giolitti; il travaglio del movimento socialista, diviso tra istanze riformiste e istanze rivoluzionarie; la rilevanza politica ed elettorale progressivamente acquisita dai cattolici nel quadro della crisi della classe politica di tradizione liberale; e infine, la spinta crescente dei moti d'ispirazione nazionale e imperialista, destinati a forzare le scelte di guerra (prima per la conquista della Libia e poi per l'intervento nel conflitto mondiale).

Filosofia - La crisi del positivismo: A. Schopenhauer, F. Nietzsche, S.Freud. La cultura del decadentismo nasce dalla crisi del positivismo ottocentesco e si riflette nelle opere di questi autori. Il filosofo tedesco Nietzsche, contro le pretese del positivismo di individuare nella scienza l'unico modello valido di conoscenza, difende la pluralità delle interpretazioni possibili di ogni fatto o evento; secondo il filosofo tedesco ogni certezza assoluta è infondata, e nessuna conoscenza può dirsi definitiva, poiché essa vale come frutto di un tentativo individuale di dare senso al mondo ed è legata alla particolare prospettiva del soggetto. La critica alla filosofia scientista e positivista si sviluppa anche rivendicando l'importanza della dimensione spirituale e psichica, accanto a quella materiale, nell'interpretazione della natura umana.

 

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