Si trattava invece di un elefante - Elephas falconeri - non più alto di un cane, che l'analisi dello smalto dei denti ha fatto risalire a 500.000 anni fa, e del foro collegato alla sua proposcide. Questa specie viveva con toporagni, volpi, orsi, tartarughe e ghiri giganti in un territorio che non era ancora la Sicilia triangolare che conosciamo oggi ma che era frammentato ( favorendo quindi gli animali di piccola taglia ) in tanti isolotti separati da paludi e bracci di mare, in un ambiente vegetale formato da boschi misti.
I piccolo elefanti erano arrivati da ponti di terra tra Sicilia e Calabria che si erano creati dall'abbassamento del livello del mare, in un periodo glaciale che aveva trattenuto sulle masse continentali, le acque trasformate in ghiaccio.
Lo stesso percorso - circa 230.000 anni fa - di un altra specie, più grande, di elefante - Elephas mnaidriensis - che prende il nome da un sito dell'isola di Malta ma che è stato trovato anche in Sicilia a conferma di un legame fisico, parte di una fauna che comprendeva non solo erbivori (elefanti, bisonti, uri,daini, cervi, cinghiali, ippopotami) ma anche grandi carnivori, predatori come la iena maculata delle caverne, l'orso, il lupo e il leone, in un ambiente dove, in un clima caldo-umido, le savane aperte si alternavano ai boschi