Dea Coatlicue: un incubo incarnato in una forma femminile

Dea Coatlicue: un incubo incarnato in una forma femminile

dall'epoca preistorica, le divinità della terra hanno orientato la creazione di narrazioni e l'immaginario iconografico delle culture in tutto il mondo. Dalle incisioni rupestri alle statuette grossolanamente scolpite e alle effigi, dai mosaici ai complessi dipinti e sculture, le rappresentazioni della Dea Madre sono tra le tradizioni artistiche più antiche e durature

in molte culture, la figura della Dea Madre incarna la vita e la morte come aspetti della ciclicità del mondo naturale. Le forme d'arte realizzate per celebrare il potere e la creatività femminili costituiscono una straordinaria risposta alle esigenze umane di dare senso all'interconnessione di nascita, vita e morte.

La monumentale statua di basalto della Dea della terra Coatlicue, alta 3,5 m è considerata un capolavoro della scultura Azteca ed è un esempio significativo della complessità del ruolo attribuita a questa divinità.

Riportata alla luce a Città del Messico nel 1790, l'opera in origine era dipinta con colori vivaci. Coatlicue indossa una gonna composta da un intreccio di serpenti a sonagli, forse un simbolo della fertilità, rispecchiando il significato del suo nome, letteralmente veste di serpenti. La dea indossa inoltre una collana di mani e cuori umani e una cintura che presenta un motivo a cerchi concentrici con al centro un teschio. Le immagini ripetitive si ricollegano alla credenza azteca che la creazione può essere reiterata attraverso rievocazioni rituali.

La Dea, simbolo della natura creatrice e distruttrice, è raffigurata nelle sue sembianze più spaventose: decapitata, con due serpenti che escono dal collo al posto della testa, convenzione questa dell'arte Azteca per rappresentare lo zampillare del sangue. Le teste dei serpenti si collocano l'una di fronte all'altra, e con la lingua biforcuta, lo sguardo fisso e i denti in mostra, contribuiscono a creare l'effetto di una maschera che sostituisce la testa della divinità. I riferimenti alla decapitazione, al sangue e alla morte rispecchiano forse la credenza Azteca che è il sacrificio umano fosse essenziale per placare gli dei e continuare il ciclo della creazione, un concetto ribadito dall'accostamento dei seni di Coatlicue con un teschio. Il seno, parzialmente coperto dalla collana e dal teschio è stato succhiato fino all'ultima goccia da centinaia di bambini.

La statua presenta un'accurata lavorazione e una grande attenzione per i dettagli, evidente nelle squame dei serpenti e nel rotolo di grasso che circonda la vita della dea, indicando che ha partorito. L'opera scolpita nella sua interezza pende leggermente in avanti, enfatizzando l'enorme spaventosa corporatura

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