Cesare, De bello civili: Libro 03, 21-30, pag 5

Cesare, De bello civili: Libro 03, 21-30

Latino: dall'autore Cesare, opera De bello civili parte Libro 03, 21-30
Eitis omnibus copiis Antonius, quarum erat summa veteranarum trium legionum uniusque tironum et equitum DCCC, plerasque naves in Italiam remittit ad reliquos milites equitesque transportandos, pontones, quod est genus navium Gallicarum, Lissi relinquit, hoc consilio, ut si forte Pompeius vacuam existimans Italiam eo traiecisset exercitum, quae opinio erat edita in vulgus, aliquam Caesar ad insequendum facultatem haberet, nuntiosque ad eum celeriter mittit, quibus regionibus exercitum euisset et quid militum transvexisset Antonio, sbarcate tutte le truppe, il cui effettivo totale era di tre legioni di veterani, una di reclute e di ottocento cavalieri, rimanda in Italia la maggior parte delle navi per il trasporto degli altri cavalieri e soldati; lascia a Lisso le navi grosse, di tipo gallico, con il piano che, se per caso Pompeo, ritenendo l'Italia priva di difesa, vi avesse trasportato l'esercito (e questa era la voce corrente), Cesare avrebbe avuto una possibilità di inseguirlo; In gran fretta manda messaggeri a Cesare per comunicargli in quali regioni aveva fatto sbarcare l'esercito e quanti soldati aveva trasportato
[30] Haec eodem fere tempore Caesar atque Pompeius cognoscunt [30] Cesare e Pompeo, quasi nel medesimo tempo, vengono a sapere queste notizie
Nam praetervectas Apolloniam Dyrrachiumque naves viderant ipsi, ut iter secundum eas terra direxerant, sed quo essent eae delatae, primus diebus ignorabant Infatti avevano visto passare le navi oltre Apollonia e Durazzo [avevano fatto rotta in quella direzione], ma i primi giorni non sapevano dove erano andate

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Cesare, De bello civili: Libro 03; 91-100
Cesare, De bello civili: Libro 03; 91-100

Latino: dall'autore Cesare, opera De bello civili parte Libro 03; 91-100

Cognitaque re diversa sibi ambo consilia capiunt: Caesar, ut quam primum se cum Antonio coniungeret; Pompeius, ut venientibus in itinere se opponeret, si imprudentes ex insidiis, adoriri posset,eodemque die uterque eorum ex castris stativis a flumine Apso exercitum educunt: Pompeius clam et noctu, Caesar palam atque interdiu Informati della cosa, i due prendono decisioni opposte: Cesare di congiungersi al più presto con Antonio, Pompeo di opporsi, durante la marcia, ai nemici che sopraggiungevano e assalirli, possibilmente sorprendendoli con agguati; Nel medesimo giorno entrambi conducono gli eserciti fuori dagli accampamenti invernali stanziati presso il fiume Apso; Pompeo di nascosto e di notte; Cesare alla luce del giorno, davanti agli occhi di tutti
Sed Caesari circuitu maiore iter erat longius, adverso flumine, ut vado transire posset; Pompeius, quia expedito itinere flumen ei transeundum non erat, magnis itineribus ad Antonium contendit atque eum ubi appropinquare cognovit, idoneum locum nactus ibi copias collocavit suosque omnes in castris continuit ignesque fieri prohibuit, quo occultior esset eius adventus Ma Cesare doveva percorrere un cammino più lungo e fare un ampio giro, rimontando il fiume per poterlo attraversare a guado; Pompeo, procedendo speditamente poiché non doveva attraversare il fiume, a marce forzate si dirige contro Antonio; Quando Pompeo si rese conto di essere vicino, scelto un luogo adatto, vi fermò le milizie, trattenne tutti i suoi soldati nel campo e impedì di accendere fuochi per celare meglio il suo arrivo

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Latino: dall'autore Cesare, opera De bello civili parte Libro 03; 71-80

Haec ad Antonium statim per Graecos deferuntur La cosa viene subito riferita dai Greci ad Antonio
Ille missis ad Caesarem nuntiis unum diem sese castris tenuit; altero die ad eum pervenit Caesar Egli, mandati ambasciatori a Cesare, si trattenne per un giorno solo nel campo; il giorno seguente Cesare giunse presso di lui

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Cuius adventu cognito Pompeius, ne duobus circumcluderetur exercitibus, ex eo loco discedit omnibusque copiis ad Asparagium Dyrrachinorum pervenit atque ibi idoneo loco castra ponit Pompeo, venuto a conoscenza del suo arrivo, per non essere circondato da due eserciti, si allontana da quella posizione e con tutte le milizie giunge ad Asparagio di Durazzo e qui pone il campo in un luogo adatto

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