Cesare, De bello civili: Libro 02; 23 - 44

Cesare, De bello civili: Libro 02; 23 - 44

Latino: dall'autore Cesare, opera De bello civili parte Libro 02; 23 - 44

[23] Eisdem temporibus C Curio in Africam profectus ex Sicilia et iam ab initio copias P Attii Vari despiciens duas legiones ex IIII, quas a Caesare acceperat, D equites transportabat biduoque et noctibus tribus navigatione consumptis appellit ad eum locum, qui appellatur Anquillaria

Hic locus abest a Clupeis passuum XXII milia habetque non incommodam aestate stationem et duobus eminentibus promuntoriis continetur

Huius adventum L Caesar filius cum X longis navibus ad Clupea praestolans, quas naves Uticae ex praedonum bello subductas P Attius reficiendas huius belli causa curaverat, veritus navium multitudinem ex alto refugerat appulsaque ad proximum litus trireme constrata et in litore relicta pedibus Adrumetum perfugerat

Id oppidum C Considius Longus unius legionis praesidio tuebatur

Reliquae Caesaris naves eius fuga se Adrumetum receperunt
23 Nel medesimo tempo C Curione, partito dalla Sicilia per l'Africa e tenendo in poco conto sin da principio le milizie di P Azzio, trasportava due legioni delle quattro che aveva ricevuto da Cesare e cinquecento cavalieri; dopo due giorni e tre notti di navigazione approda in un luogo detto Anquillaria

Questo luogo è distante ventiduemila passi da Clupea, che durante l'estate offre un discreto ancoraggio ed è chiuso da due alti promontori

L Cesare figlio, che aspettava il suo arrivo presso Clupea con le dieci navi da guerra, che, tratte in secco a Utica dopo la guerra con i pirati, P Azzio aveva fatto riparare per questa guerra, temendo per il numero delle navi di Curione era rientrato dall'alto mare e, spinta verso la riva più vicina una trireme protetta, abbandonandola poi sul lido, era fuggito verso Adrumeto per via di terra

C Considio Longo difendeva questa città con il presidio di una legione

Le altre navi di Cesare, dopo la sua fuga, si rifugiarono ad Adrumeto
Hunc secutus Marcius Rufas quaestor navibus XII, quas praesidio onerariis navibus Curio ex Sicilia eduxerat, postquam in litore relictam navem conspexit, hanc remulco abstraxit; ipse ad C Curionem cum classe redit

[24] Curio Marcium Uticam navibus praemittit; ipse eodem cum exercitu proficiscitur biduique iter progressus ad flumen Bagradam pervenit

Ibi C Caninium Rebilum legatum cum legionibus reliquit; ipse cum equitatu antecedit ad castra exploranda Cornelia, quod is locus peridoneus castris habebatur

Id autem est iugum directum eminens in mare, utraque ex parte praeruptum atque asperum, sed tamen paulo leniore fastigio ab ea parte, quae ad Uticam vergit

Abest directo itinere ab Utica paulo amplius passuum milibus III
Il questore Marcio Rufo, seguitolo con dodici navi che Curione aveva fatto venire dalla Sicilia come scorta alle navi da carico, quando vide sul lido la nave abbandonata, la trasse in mare a rimorchio; egli stesso con la flotta ritorna da C Curione

24 Curione manda avanti a Utica Marcio con le navi; egli stesso con l'esercito vi si dirige e, dopo un percorso di due giorni, giunge presso il fiume Bagrada

Qui lascia con le legioni il luogotenente C Caninio Rebilo; egli va avanti con la cavalleria a esplorare il campo Cornelio, poiché quella località era giudicata molto adatta per l'accampamento

Si tratta infatti di un colle ripido a picco sul mare, erto e scosceso da entrambe le parti, ma tuttavia con un pendio un po' più dolce dalla parte rivolta verso Utica

In linea retta dista da Utica poco più di mille passi
Sed hoc itinere est fons, quo mare succedit longius, lateque is locus restagnat; quem si qui vitare voluerit, sex milium circuitu in oppidum pervenit

[25] Hoc explorato loco Curio castra Vari conspicit muro oppidoque coniuncta ad portam, quae appellatur Belica, admodum munita natura loci, una ex parte ipso oppido Utica, altero a theatro, quod est ante oppidum, substructionibus eius operis maximis, aditu ad castra difficili et angusto

Simul animadvertit multa undique portari atque agi plenissimis viis, quae repentini tumultus timore ex agris in urbem conferantur

Huc equitatum mittit, ut diriperet atque haberet loco praedae; eodemque tempore his rebus subsidio DC Numidae ex oppido peditesque CCCC mittuntur a Varo, quos auxilii causa rex Iuba paucis diebus ante Uticam miserat
Ma su questa via vi è una fonte, dove il mare per ampio tratto si insinua e in quel punto si forma un vasto ristagno d'acqua; Per evitarlo, si giunge in città con un giro di sei miglia

25 Esplorata questa località, Curione vede il campo di Varo addossato al muro della città presso la porta che è detta Belica, assai protetto dalla natura del luogo, da una parte dalla stessa città di Utica, dall'altra dal teatro che si trova davanti alla città, essendo l'accesso all'accampamento difficile e stretto poiché le fondamenta del teatro sono immense

Contemporaneamente s'accorge che molte merci, che per timore di un repentino tumulto sono condotte dalla campagna nella città, vengono portate da ogni parte e che le vie sono stipate

Manda qui la cavalleria per fare preda e saccheggio; contemporaneamente per proteggere quel convoglio Varo manda dalla città seicento cavalieri numidi e quattromila fanti che il re Giuba pochi giorni prima aveva inviato in aiuto a Utica

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Cesare, De bello civili: Libro 01, 21-30
Cesare, De bello civili: Libro 01, 21-30

Latino: dall'autore Cesare, opera De bello civili parte Libro 01, 21-30

Huic et paternum hospitium cum Pompeio et simultas cum Curione intercedebat, quod tribunus plebis legem promulgaverat, qua lege regnum Iubae publicaverat

Concurrunt equites inter se; neque vero primum impetum nostrorum Numidae ferre potuerunt, sed interfectis circiter CXX reliqui se in castra ad oppidum receperunt

Interim adventu longarum navium Curio pronuntiare onerariis navibus iubet, quae stabant ad Uticam numero circiter CC, se in hostium habiturum loco, qui non e vestigio ad castra Cornelia naves traduxisset

Qua pronuntiatione facta temporis puncto sublatis ancoris omnes Uticam relinquunt et quo imperatum est transeunt

Quae res omnium rerum copia complevit exercitum
Costui aveva con Pompeo rapporti di amicizia per l'ospitalità a lui data dal padre e un sentimento di rancore verso Curione, poiché quando questi era tribuno della plebe aveva promulgato una legge con la quale aveva proposto di confiscare il regno di Giuba

I cavalieri si scontrano e invero i Numidi non poterono reggere il primo assalto dei nostri, ma, dopo che ne rimasero uccisi circa centoventi, gli altri si rifugiarono nel campo presso la città

Frattanto all'arrivo delle navi da guerra Curione ordina che sia comunicato alle navi da carico, che stavano davanti a Utica in numero di circa duecento, che egli avrebbe considerato nemici coloro i quali non avessero immediatamente indirizzato le navi verso il campo Cornelio

Fatta questa intimazione, levate in un istante le ancore, tutte le navi lasciano Utica e si recano dove è stato comandato

Tale azione procurò all'esercito abbondanza di ogni cosa
[26] His rebus gestis Curio se in castra ad Bagradam recipit atque universi exercitus conclamatione imperator appellatur posteroque die exercitum Uticam ducit et prope oppidum castra ponit

Nondum opere castrorum perfecto equites ex statione nuntiant magna auxilia equitum peditumque ab rege missa Uticam venire; eodemque tempore vis magna pulveris cernebatur, et vestigio temporis primum agmen erat in conspectu

Novitate rei Curio permotus praemittit equites, qui primum impetum sustineant ac morentur; ipse celeriter ab opere deductis legionibus aciem instruit
26 Compiuto ciò, Curione si ritira nell'accampamento presso Bagrada e per acclamazione dell'intero esercito viene salutato comandante supremo; il giorno seguente conduce l'esercito a Utica e pone il campo presso la città

Quando non erano ancora compiuti i lavori dell'accampamento, i cavalieri dagli avamposti annunciano l'arrivo a Utica di grandi rinforzi di cavalleria e fanteria mandati da Giuba; contemporaneamente si vedeva una grande nube di polvere e in un attimo era in vista l'avanguardia

Curione, scosso da questo fatto inatteso, manda avanti la cavalleria per sostenere il primo impeto e fermare l'avanzata del nemico; egli stesso, distolte in breve tempo le legioni dai lavori di costruzione del campo, le schiera in ordine di battaglia

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Cesare, De bello civili: Libro 01, 01-10
Cesare, De bello civili: Libro 01, 01-10

Latino: dall'autore Cesare, opera De bello civili parte Libro 01, 01-10

Equitesque committunt proelium et, priusquam plane legiones explicari et consistere possent, tota auxilia regis impedita ac perturbata, quod nullo ordine et sine timore iter fecerant, in fugam coniciunt equitatuque omni fere incolumi, quod se per litora celeriter in oppidum recepit, magnum peditum numerum interficiunt

[27] Proxima nocte centuriones Marsi duo ex castris Curionis cum manipularibus suis XXII ad Attium Varum perfugiunt

Hi, sive vere quam habuerant opinionem ad eum perferunt, sive etiam auribus Vari serviunt (nam, quae volumus, et credimus libenter et, quae sentimus ipsi, reliquos sentire speramus), confirmant quidem certe totius exercitus animos alienos esse a Curione maximeque opus esse in conspectum exercitus venire et colloquendi dare facultatem

Qua opinione adductus Varus postero die mane legiones ex castris educit
I cavalieri attaccano battaglia e, prima che le legioni possano spiegarsi completamente e prendere posizione, tutti i rinforzi del re, impediti dai bagagli e senza ordine, poiché avevano fatto il cammino scompostamente perché senza timore, sono messi in fuga; La cavalleria rimane quasi del tutto incolume, poiché si ritira velocemente lungo il litorale nella città, ma viene ucciso un gran numero di fanti

27 La notte successiva due centurioni marsi con ventidue soldati delle loro compagnie fuggono dal campo di Curione presso Azzio Varo

Costoro, sia che gli riferissero realmente la loro opinione sia che lo compiacessero dicendo cose gradite (e infatti crediamo volentieri a ciò che vogliamo e speriamo che gli altri provino ciò che noi stessi proviamo), lo assicurano che l'animo di tutto quanto l'esercito è contrario a Curione e che è sopra tutto necessario che gli eserciti si incontrino e abbiano possibilità di parola

Spinto da questo parere Varo, la mattina dopo, porta fuori dal campo le legioni
Facit idem Curio, atque una valle non magna interiecta suas uterque copias instruit

[28] Erat in exercitu Vari Sextus Quintilius Varus, quem fuisse Corfinii supra demonstratum est

Hic dimissus a Caesare in Africam venerat, legionesque eas traduxerat Curio, quas superioribus temporibus Corfinlo receperat Caesar, adeo ut paucis mutatis centurionibus eidem ordines manipulique constarent

Hanc nactus appellationis causam Quintilius circuire aciem Curionis atque obsecrare milites coepit, ne primam sacramenti, quod apud Domitium atque apud se quaestorem dixissent, memoriam deponerent, neu contra eos arma ferrent, qui eadem essent usi fortuna eademque in obsidione perpessi, neu pro his pugnarent, a quibus cum contumelia perfugae appellarentur
La medesima cosa fa Curione ed entrambi schierano le truppe in una valle non grande che tra loro si frapponeva

28 Nell'esercito di Varo vi era Sesto Quintilio Varo che, come si è detto sopra, era stato a Corfinio

Costui, lasciato in libertà da Cesare, era venuto in Africa, là dove Curione aveva condotto quelle legioni che Cesare in tempi precedenti aveva ricevuto provenienti da Corfinio, sicché, ad eccezione di pochi centurioni sostituiti, centurie e manipoli erano rimasti gli stessi

Quintilio, colta questa occasione per parlare, incominciò a girare intorno alla schiera di Curione e a scongiurare i soldati di non dimenticare il giuramento fatto a Domizio e a lui quando era questore, e a non portare le armi contro quelli che avevano avuto la medesima Fortuna e, durante l'assedio, avevano sofferto i medesimi mali, e a non combattere in favore di quelli dai quali venivano con disprezzo chiamati disertori

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Latino: dall'autore Cesare, opera De bello civili parte Libro 03; 101-112

Huc pauca ad spem largitionis addidit, quae ab sua liberalitate, si se atque Attium secuti essent, exspectare deberent

Hac habita oratione nullam in partem ab exercitu Curionis fit significatio, atque ita suas uterque copias reducit

[29] At in castris Curionis magnus omnium incessit timor animis

Is variis hominum sermonibus celeriter augetur

Unusquisque enim opiniones fingebat et ad id, quod ab alio audierat, sui aliquid timoris addebat

Hoc ubi uno auctore ad plures permanaverat, atque alius alii tradiderat, plures auctores eius rei videbantur
A queste aggiunse poche altre parole per suscitare speranza di premi che dovevano aspettarsi dalla sua liberalità, se avessero seguito lui ed Azzio

Nonostante questo discorso, da parte dell'esercito di Curione non vi fu alcun tipo di reazione e così entrambi i comandanti riconducono nel campo le proprie truppe

29 Ma nel campo di Curione un grande timore assalì tutti gli animi

in breve tempo esso viene accresciuto dai diversi discorsi dei soldati

Infatti ognuno metteva in piedi delle congetture e a ciò che aveva sentito dire da un altro aggiungeva qualcosa del proprio timore

Quando una diceria, pure essendo frutto di uno solo, si propaga a più persone, e uno la trasmette a un altro, le fonti di essa sembrano essere diverse
Civile bellum; genus hominum, cui liceret libere facere et sequi, quod vellet; legiones eae, quae paulo ante apud adversarios fuerant, nam etiam Caesaris beneficium mutaverat consuetudo, qua offerrentur; municipia etiam diversis partibus coniuncta, namque ex Marsis Pelignisque veniebant ei qui superiore nocte: haec in contuberniis commilitesque nonnulli graviora; sermones militum dubii durius accipiebantur, nonnulli etiam ab eis, qui diligentiores videri volebant, fingebantur

[30] Quibus de causis consilio convocato de summa rerum deliberare incipit
Era una guerra civile; un genere di uomini a cui è lecito agire liberamente e seguire il loro volere; queste legioni, che poco prima erano state nel campo avverso; infatti anche la consuetudine con la quale venivano concessi aveva mutato il beneficio di Cesare: anche i municipi erano uniti a partiti diversi, e ,infatti , da Marsi e Peligni venivano come coloro che nella notte precedente nelle tende e alcuni commilitoni : discorsi dei soldati, cose troppo gravi, dubbiose più dubbiosamente venivano accolte: Infatti, alcune cose venivano inventate da coloro che volevano apparire i più informati

30 In conseguenza di ciò riunitosi il consiglio, si incomincia a deliberare sulla situazione generale

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Cesare, De bello civili: Libro 03; 71-80
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Latino: dall'autore Cesare, opera De bello civili parte Libro 03; 71-80

Erant sententiae, quae conandum omnibus modis castraque Vari oppugnanda censerent, quod in huiusmodi militum consiliis otium maxime contrarium esse arbitrarentur; postremo praestare dicebant per virtutem in pugna belli fortunam experiri, quam desertos et circumventos ab suis gravissimum supplicium perpeti

Erant, qui censerent de tertia vigilia in castra Cornelia recedendum, ut maiore spatio temporis interiecto militum mentes sanarentur, simul, si quid gravius accidisset, magna multitudine navium et tutius et facilius in Siciliam receptus daretur

[31] Curio utrumque improbans consilium, quantum alteri sententiae deesset animi, tantum alteri superesse dicebat: hos turpissimae fugae rationem habere, illos etiam iniquo loco dimicandum putare
Alcuni erano del parere che in ogni modo si dovesse fare uno sforzo e assalire l'accampamento di Varo, poiché giudicavano che l'ozio era dannoso più di ogni altra cosa in considerazione della disposizione d'animo dei soldati; dicevano poi che era meglio tentare valorosamente in battaglia la sorte della guerra piuttosto che patire l'estremo supplizio, abbandonati e traditi dai propri soldati

Vi era chi proponeva di ritirarsi verso la mezzanotte al campo Cornelio affinché il maggior lasso di tempo intercorso contribuisse a sanare l'animo dei soldati; se poi qualcosa di più grave fosse accaduto, grazie alla grande moltitudine di navi con più sicurezza e facilità avrebbero trovato rifugio in Sicilia

31 Curione disapprova entrambi i pareri e diceva che quanto una proposta mancava di coraggio, tanto l'altra ne presentava in eccesso: gli uni contavano su di una fuga vergognosissima, gli altri pensavano di dovere combattere anche in una posizione sfavorevole

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