Cesare, De bello civili: Libro 01, 21-30, pag 2

Cesare, De bello civili: Libro 01, 21-30

Latino: dall'autore Cesare, opera De bello civili parte Libro 01, 21-30
[27] Prope dimidia parte operis a Caesare effecta diebusque in ea re consumptis VIIII naves a consulibus Dyrrachio remissae, quae priorem partem exercitus eo deportaverant, Brundisium revertuntur

Pompeius sive operibus Caesaris permotus sive etiam quod ab initio Italia excedere constituerat, adventu navium profectionem parare incipit et, quo facilius impetum Caesaris tardaret, ne sub ipsa profectione milites oppidum irrumperent, portas obstruit, vicos plateasque inaedificat, fossas transversas viis praeducit atque ibi sudes stipitesque praeacutos defigit

Haec levibus cratibus terraque inaequat; aditus autem atque itinera duo, quae extra murum ad portum ferebant, maximis defixis trabibus atque eis praeacutis praesepit
[27] Cesare ha quasi terminato metà dei suoi lavori, gli erano serviti nove giorni, quando fanno ritorno a Brindisi, rimandate dai consoli, le navi che avevano trasportato a Durazzo la prima parte dell'esercito

Pompeo, o scoraggiato dai lavori di Cesare o perché sin da subito aveva deciso di lasciare l'Italia, all'arrivo delle navi incomincia a preparare la partenza e, per ritardare con più facilità l'attacco di Cesare, fa murare le porte per evitare che i soldati, al momento stesso della partenza, facciano irruzione in città, fa barricare le vie e le piazze, fa scavare fosse attraverso le vie e vi fa collocare pali e tronchi con la punta aguzza

Livella il terreno facendo coprire i buchi con terra e sottili graticci; infine con grandissime travi dalla punta aguzza, fissate al suolo, sbarra le vie d'accesso e le due strade che al di qua delle mura portavano al porto
His paratis rebus milites silentio naves conscendere iubet, expeditos autem ex evocatis, sagittariis funditoribusque raros in muro turribusque disponit

Hos certo signo revocare constituit, cum omnes milites naves conscendissent, atque eis expedito loco actuaria navigia relinquit

[28] Brundisini Pompeianorum militum iniuriis atque ipsius Pompei contumeliis permoti Caesaris rebus favebant

Itaque cognita Pompei profectione concursantibus illis atque in ea re occupatis vulgo ex tectis significabant

Per quos re cognita Caesar scalas parari militesque armari iubet, ne quam rei gerendae facultatem dimittat

Pompeius sub noctem naves solvit

Qui erant in muro custodiae causa collocati, eo signo, quod convenerat, revocantur notisque itineribus ad naves decurrunt
Fatti questi preparativi, ordina ai soldati di imbarcarsi in silenzio; dispone poi sulle mura e sulle torri a distanza gli uni dagli altri soldati armati alla leggera, scegliendoli fra gli arcieri e i frombolieri richiamati in servizio

Dà disposizione che si ritirino a un segnale convenuto, quando tutti i soldati si sono imbarcati: e lascia loro, in un posto di facile accesso, imbarcazioni leggere e veloci

[28] Gli abitanti di Brindisi, risentiti per il comportamento sprezzante di Pompeo e per i soprusi dei suoi soldati, stavano dalla parte di Cesare

E così, venuti a sapere della partenza di Pompeo, mentre tutti correvano qua e là impegnati in quel preparativo, mandavano ovunque segnali dai tetti

Cesare, venuto a conoscenza di ciò che accadeva grazie a loro, dà ordine di preparare delle scale e di armare i soldati, per non perdere l'opportunità di intervenire

Pompeo sul fare della notte salpa

I soldati che erano stati posti di guardia sulle mura vengono richiamati al segnale convenuto e, per il percorso stabilito, si precipitano sulle navi
Milites positis scalis muros ascendunt, sed moniti a Brundisinis, ut vallum caecum fossasque caveant, subsistunt et longo itinere ab his circumducti ad portum perveniunt duasque naves cum militibus, quae ad moles Caesaris adhaeserant, scaphis lintribusque reprehendunt, reprehensas excipiunt

[29] Caesar etsi ad spem conficiendi negotii maxime probabat coactis navibus mare transire et Pompeium sequi, priusquam ille sese transmarinis auxiliis confirmaret, tamen eius rei moram temporisque longinquitatem timebat, quod omnibus coactis navibus Pompeius praesentem facultatem insequendi sui ademerat

Relinquebatur, ut ex longinquioribus regionibus Galliae Picenique et a freto naves essent exspectandae

Id propter anni tempus longum atque impeditum videbatur
I soldati, collocate le scale, salgono sulle mura, ma avvertiti dagli abitanti di Brindisi di fare attenzione alla palizzata nascosta e alle fosse, si fermano e, guidati da loro su un percorso più lungo, arrivano al porto e, raggiunte con barche e zattere due navi piene di soldati che si erano incagliate sul molo fatto costruire da Cesare, se ne impadroniscono

[29] Cesare, pur ritenendo di grande importanza per il compimento della sua impresa riunire una flotta, attraversare il mare e inseguire Pompeo prima che costui potesse fare affidamento su aiuti di oltre mare, temeva tuttavia la lentezza di quella operazione, che necessitava di gran tempo, poiché Pompeo gli aveva tolto per il momento la possibilità di inseguirlo avendo egli già fatto incetta di tutte le navi

Non rimaneva che attendere le navi provenienti dalle più lontane regioni della Gallia e del Piceno e dallo stretto di Messina

E, data la stagione, la cosa sembrava lunga e difficile

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Cesare, De bello civili: Libro 02; 23 - 44

Latino: dall'autore Cesare, opera De bello civili parte Libro 02; 23 - 44

Interea veterem exercitum, duas Hispanias confirmari, quarum erat altera maximis beneficiis Pompei devincta, auxilia, equitatum parari, Galliam Italiamque temptari se absente nolebat

[30] Itaque in praesentia Pompei sequendi rationem omittit, in Hispaniam proficisci constituit: duumviris municipiorum omnium imperat, ut naves conquirant Brundisiumque deducendas curent

Mittit in Sardiniam cum legione una Valerium legatum, in Siciliam Curionem pro praetore cum legionibus duabus; eundem, cum Siciliam recepisset, protinus in Africam traducere exercitum iubet

Sardiniam obtinebat M Cotta, Siciliam M Cato; Africam sorte Tubero obtinere debebat

Caralitani, simul ad se Valerium mitti audierunt, nondum profecto ex Italia sua sponte Cottam ex oppido eiciunt
Inoltre Cesare non voleva che, durante la sua assenza, si rinforzassero l'esercito veterano di Pompeo e le due Spagne, una delle quali era molto legata a Pompeo per i grandissimi favori ricevuti, che venissero organizzate truppe ausiliarie e una cavalleria e che si cercasse di sollevare l'Italia e la Gallia

[30] E così per il momento Cesare tralascia di inseguire Pompeo; decide di partire alla volta della Spagna; ordina ai duumviri di ogni municipio di procurarsi delle navi e farle pervenire a Brindisi

Manda in Sardegna con una legione il luogotenente Valerio, in Sicilia il propretore Curione con tre legioni; gli ordina, non appena presa la Sicilia, di trasportare subito in Africa l'esercito

M Cotta governava la Sardegna, M Catone la Sicilia; l'Africa era toccata in sorteggio a Tuberone

Gli abitanti di Cagliari,di propria iniziativa, non appena seppero che da loro era stato inviato Valerio, e prima ancora che egli lasci l'Italia, cacciano dalla città Cotta
Ille perterritus, quod omnem provinciam consentire intellegebat, ex Sardinia in Africam profugit

Cato in Sicilia naves longas veteres reficiebat, novas civitatibus imperabat

Haec magno studio agebat

In Lucanis Brutiisque per legatos suos civium Romanorum delectus habebat, equitum peditumque certum numerum a civitatibus Siciliae exigebat

Quibus rebus paene perfectis adventu Curionis cognito queritur in contione sese proiectum ac proditum a Cn Pompeio, qui omnibus rebus imparatissimis non necessarium bellum suscepisset et ab se reliquisque in senatu interrogatus omnia sibi esse ad bellum apta ac parata confirmavisset

Haec in contione questus ex provincia fugit

Costui, atterrito perché capiva che tutta la provincia la pensava allo stesso modo, fugge dalla Sardegna in Africa

In Sicilia Catone faceva riparare vecchie navi da guerra, e ne richiedeva delle nuove alle città

Lavorava con grande impegno

In Lucania e nel Bruzzio faceva leve di cittadini romani tramite i suoi luogotenenti; esigeva dalle città della Sicilia un certo numero di cavalieri e fanti

Quando queste operazioni erano quasi compiute, Catone, venuto a conoscenza dell'arrivo di Curione, in una adunanza pubblica si lamenta di essere stato abbandonato e tradito da Cn Pompeo che, senza alcun preparativo, aveva intrapreso senza necessità una guerra e, alle sue domande e a quelle del senato, aveva assicurato di avere preparato e predisposto tutto all'uopo

Dopo essersi così lamentato in assemblea, fugge via dalla provincia

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