Orfeo ucciso e sbranato per un rifiuto

Orfeo ucciso e sbranato per un rifiuto

Le menadi (o baccanti), che secondo il mito greco accompagnano Dioniso, si dedicano con identica dedizione al canto e alla danza, al vino, al sesso e alla violenza. Il loro nome deriva dal greco "mania", follia, invasamento mistico. Vagano in branchi fra monti e foreste, sbranano gli animali di cui si cibano e si coprono delle loro pelle

come le ninfee, sono spesso oggetto delle attenzioni lubriche di fauni e satiri. Tra le vittime delle baccanti anche Orfeo. Il mitico cantore figlio della musa Calliope - eroe, argonauta, incantatore di animali e non solo, per Ovidio ammansiva anche le Furie -, Persa l'amata Ninfa Euridice, per una scelta di castità (o di omosessualità: per alcune tradizioni, sconvolto dalla perdita decise di rinunciare alle donne, e fu colui che importò la scelta omofila fra i traci) rifiutò le proposte di un gruppo di menadi.

Queste, infuriate, lo sbranarono, cibandosi delle sue carni; la sua testa rotolò in un fiume senza interrompere il suo canto, come possiamo leggere nelle Georgiche di Virgilio. 

Orfeo dilaniato dalle baccanti - Émile Bin, 1874
Le Ninfe ritrovano la testa di Orfeo - John William Waterhouse, 1900

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