Monet ricava con pennello e colori i fili di tessuto, prestando particolare attenzione alla resa realistica del samurai che orna la parte inferiore del vestito, quasi in dialogo reale con la sorridente Camille.
Molti anni dopo la realizzazione di quest'opera, Monet dichiarò che un po' se ne vergognava poiché l'unico motivo per cui l'aveva dipinta era un immediata necessità di soldi. La grafica del Giappone è stata una presenza costante nella carriera di Monet, e moltissime sono le sue opere in cui si avverte l'influsso dell'estetica dell'Ukiyo-e.
Il legame di Monet con le stampe dell'Ukiyo-e è stato fortissimo e duraturo. La sua bella collezione, nella quale sono presenti capolavori assoluti della grafica giapponese, è sopravvissuta fino a oggi nella sua integrità. Tra le xilografie c'è anche l'opera di Hokusai che ispirò la terrazza a Sainte-Adresse.