In morte del fratello Giovanni: parafrasi

In morte del fratello Giovanni: parafrasi

O fratello mio, un giorno se io non andrò sempre fuggendo
Di paese in paese, mi vedrai seduto

O fratello mio, un giorno se io non andrò sempre fuggendo

Di paese in paese, mi vedrai seduto

Sulla tu tomba, piangendo

La tua giovinezza stroncata.

Ora soltanto la nostra madre, trascinando la sua tarda età,

parla di me con i tuoi resti muti,

ma io tendo inutilmente verso di voi le braccia

e saluto la mia casa

Ancora soltanto da lontano sento i destini avversi e le angosce nascoste

che diedero tormento alla tua vita

e anche io desidero la quiete nel tuo porto

Oggi mi resta soltanto la speranza di morire!

O popolazioni straniere, almeno restituite le ossa

Al petto della madre addolorata.

METRICA: Sonetto con rime alternate  sia nelle quartine che nelle terzine, secondo lo schema: ABAB, ABAB, DCD, B e C sono consonanti.

Il tema fondamentale è quello della morte del fratello nelle prime due quartine

La sintassi spezzata, produce un ritmo lento, che richiama al silenzio di tristezza.

Alla madre è attribuito un ruolo di tentare di ricongiungere il nucleo familiare che per il poeta è possibile solo con la morte e con il seppellimento, vicino al fratello,e dalla presenza della madre che compianga i suoi due figli.

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Questo sonetto fu aggiunto, unico, nell’edizione definitiva delle Poesie