Testimonianze raccontano la decapitazione di Luigi XVI

testimonianze raccontano la decapitazione di Luigi XVI

Il re stava per essere convocato davanti alla Convenzione. l'11 dicembre al mattino presto si udirono rullare i tamburi. Il re fu costretto a seguire il sindaco di Parigi, che gli disse con franchezza che era andato a prenderlo per condurlo davanti ai rappresentanti, ormai nominati suoi giudici

Maria Antonietta attese nel tormento il ritorno del marito, ma quella sera il re non si riunì a loro come aveva fatto fino ad allora. Non gli venne concesso alcun contatto con la famiglia per tutta la durata del processo.

Maria Antonietta si abbandonò alla disperazione. a stento mangiava e perciò deperiva, parlava poco e piangeva per ore. Il giorno di Natale, non le fu concesso di vedere il consorte, che approfittò di quella triste giornata per redigere il proprio testamento. Il re non cullava illusione riguardo al suo destino. L'angoscia della regina era straziante sapeva che la sentenza su suo marito era atteso da un momento all'altro.

Era preparata al peggio, la sera del 20 gennaio, quando finalmente le venne concesso di vederlo insieme a Madame Elisabetta e ai bambini, il re annunciò di persona che era stato condannato a essere ghigliottinato in pubblico, sul patibolo della Place Louis XV, ormai ribattezzata Place de la Revolution. 

Si gettarono tutti tra le braccia del re: per diversi minuti regnò un cubo silenzio, rotto solo dai singhiozzi racconta Cléry. Intorno alle 10:15 il re si alzò. Piangevano tutti. Il re diede loro appuntamento per le 8:00 ma la regina chiese di anticipare alle 7:00 e lui acconsentì. Maria Antonietta si distese sul letto completamente vestita e scossa da violenti tremori. Alle 6:00 del mattino, attese di essere portata dal re ma nessuno venne a prenderla.

L'abate Edgeworth, che assistette il re nei suoi ultimi momenti di vita, gli aveva sconsigliato di rivedere la sua famiglia. Temeva che un nuovo incontro avrebbe reso la separazione troppo crudele. Obbedendo al suo confessore, il re convocò Cléry:

dite alla regina, ai miei cari figli e a mia sorella che, pur avendo promesso di incontrarli questa mattina, ho voluto risparmiare loro il dolore di una separazione così crudele. Mi addolora moltissimo andare senza ricevere i loro ultimi abbracci... vi affido il compito di dare loro il mio addio... Per favore, ditele che la lascio con dolore

Gli porse il suo sigillo per il figlio e la fede nuziale per la moglie. Gli diede anche un ciuffetto di capelli per Maria Antonietta. Cléry dovette eludere la sorveglianza dei guardiani per trasmettere messaggi del re e consegnare quei preziosi oggetti alla regina. 

Luigi XVI si avviò al patibolo poco dopo le 9:00. I rulli di tamburo annunciarono a Maria Antonietta che non avrebbe mai più rivisto il marito. Alle 10:22 appresero dai nuovi rulli di tamburo e dai colpi di cannone che il re era appena stato decapitato e cedettero alla disperazione. Qualche minuto dopo la regina si inginocchiò davanti al figlio e salutò L'ascesa al trono di Luigi XVII

PERCHE' I PARIGINI SI RECAVANO A FROTTE AD ASSISTERE ALL'ESECUZIONI CAPITALI?

Lo spettacolo era meno violento di quanto si possa credere. Tra l'altro, la folla era così numerosa che la maggior parte neppure vedeva l'esecuzione, anche perché la fulminea velocità della lama faceva sì che tutto si svolgesse nel tempo impiegato da un battito di ciglia. Insomma, la ghigliottina era fatto diversa dalle orribili e strazianti torture previste dalla giustizia dell'antico regime, secondo la quale la morte doveva giungere alla stregua di una liberazione. Dopo alcune ore di spaventose torture fisiche per concludere: le pubbliche esecuzioni erano una sorta di austera rappresentazione della moralità. Una volta che il tribunale rivoluzionario aveva identificato i colpevoli, la posizione che calava su di loro era una mera dimostrazione - rapida e trasparente - dell'esercizio della sovranità popolare

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