L'abbigliamento sobrio ma sfarzoso fa pensare a un uomo ricco e di classe sociale elevata, mentre la lettera che ha in mano potrebbe alludere ai suoi interessi professionali, letterari o politici.
Sulla lettera dovevano essere presenti indizi precisi dell'identità dell'uomo, oggi in gran parte illeggibili. Il nome del destinatario sul retro della lettera è presumibilmente quello del soggetto, mentre la parola isolata tra le dita della mano destra costituisce con tutta probabilità l'indirizzo. Il Sigillo nell'angolo In basso a destra porta impresso il giglio di Firenze.
Con l'indice sinistro l'uomo punta il testo della lettera, le cui prime quattro righe, punteggiate da abbreviazione realistiche, erano forse in parte leggibili. Adesso tuttavia è possibile decifrare solo la data in alto, 22 giugno 1518. Dal momento che è insolito per un ritratto essere datato con tanta precisione, addirittura con un riferimento a un giorno, è possibile che quella particolare giornata estiva rivestisse per il modello un significato speciale.
È evidente che le dita, dalla forma inconsueta, sono state realizzate in fretta, senza alcuna volontà di perfezionarle o rifinirle in seguito. L'abito è strutturato attraverso un disegno delle pieghe che formano quasi degli archi ribassati complanari, e l'attenzione è concentrata più sulla superficie e sulla fantasia del tessuto che su un vero senso della forma tridimensionale.
Nonostante l'esecuzione rapida e una certa altezzosa trascuratezza di alcuni passaggi, il ritratto del Rosso Fiorentino alla National Gallery mostra, da una certa distanza, tutta la potenza e l'armonia caratteristica solo delle opere singolari e memorabili