Il padre china il capo per potere guardare il figlio il quale non ricambia e tiene la testa china sopraffatto dalla vergogna. Con gioia, il figlio scopre che il tempo non ha scalfito l'amore che il padre prova nei suoi confronti.
Il confronto nel vestiario tra i due è impietoso. Il padre vestito in maniera ricca e vistosa, con mantello rosso, il figlio è seminudo ed ha una ciotola legata alla cinta. Il suo status è quello di un povero vestito di abiti rappezzati. La scelta di lasciare la casa paterna non è stata vincente nel suo caso e quando si trova solo e in estrema difficoltà, si riduce a fare da guardiare ai maiali.
E' una vita che non riesce a sopportare, sente la mancanza di casa e in cuor suo spera di poter ritornare ed essere perdonato dal padre. Ci prova, incerto su come andranno le cose, si presenta dal padre. Non sa bene come comportarsi, se fare o meno la prima mossa, cosa dire, cosa fare. Poi quell'abbraccio liberatorio e capisce che l'amore del padre nei suoi confronti, non si è mai sopito
Questa condizione di miseria del figlio vestito di stracci contrasta in particolar modo con l'abbigliamento quasi legale del padre che indossa un turbante di stoffe preziose e una colonna d'oro, una catena anch'essa d'oro che pende sul petto e una fibbia con pietra preziosa che ferma il mantello rosso foderato di pelliccia, a suggerire il caldo al braccio con cui il padre accoglie il figlio scapestrato.
Badoni, grande interprete del tardo barocco romano, incentra la sua composizione sulla figura del padre perché è proprio questi il protagonista della storia non il figlio. Il padre è Dio che nella sua misericordia non si offende perché il peccatore ha sperperato il patrimonio.