Il figliuol prodigo - Guercino

Il figliuol prodigo - Guercino

Il contrasto di luci e ombre ricorda Caravaggio, anche se non è certo che Guercino, all'epoca della realizzazione di questa tela, ne avesse ammirato le opere. Guercino fece i suoi i toni freschi, chiari e compiuti di Carracci e conferì loro nuova linfa attraverso l'uso di una straordinaria gestualità e dell'ombreggiatura

Nel dipinto Il figliuol prodigo della parabola biblica, pentito, ritorno dal padre che lo perdona e lo veste di abiti nuovi. la scena racconta il perdono senza però far trasparire sentimenti di gioia. L'azione si svolge in primo piano e coinvolge l'osservatore. La composizione asimmetrica dei personaggi, che vengono illuminati da una luce brillante e irregolare, è tipica dell'artista, prima che un soggiorno a Roma ne conducesse lo stile verso toni più pagati.

Il soprannome dell'artista deriva dallo strabismo del suo occhio destro derivante forse da un incidente infantile, che influenzò certamente la sua pittura. Si formò da autodidatta e a Bologna studiò opere di artisti importanti tra cui Ludovico Carracci. Divenne presto uno dei principali artisti della scuola Bolognese.

I servi hanno già portato i vestiti più belli e il padre si prende personalmente l'incarico di assistere il figlio più giovane che si sta rivestendo, tanta è la gioia di averlo riconquistato. Il ragazzo sta infilandosi una candida camicia bianca accarezzandola quasi, per sentirne la freschezza e la pulizia. Ha anche un cagnolino che gli fa festa sollevato sulle zampe posteriori, partecipando all'esultanza della casa.

A sinistra però quasi emergendo dall'ombra, c'è il fratello maggiore invidioso di fronte a tanta gioia, il quale con un espressione interrogativo e corrucciata si rivolge al padre obiettando.

Il padre fa cambiare al figlio le vesti logore, mentre il fratello rimasto a casa porta una camicia pulita e delle scarpe. un'immagine eloquente di amore paterno, filiale, fraterno.

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