Guercino raffigura la scena della presentazione al Tempio del bambino dando il giusto rilievo alla reazione del gran sacerdote, l'anziano Simeone, che si sporge da dietro l'altare, quasi incurante del testo sacro sostenuto da un giovane assistente sbigottito, per accogliere fremente il piccolo Gesù.
Anche Giuseppe, che in questo dipinto ha un ruolo centrale, proporzionato alla diffusione del culto per il santo falegname, sembra voler proteggere il neonato dalle inaspettata reazione del gran sacerdote. Maria invece umilmente inginocchiata di fronte all'altare, porge il figlio su un panno bianco. A Simeone era stato profetizzato che prima di morire avrebbe visto il Messia, e questo spiega l'entusiasmo con cui accoglie il Cristo, il desiderio di tenerlo tra le braccia e l'inno di ringraziamento al Signore. A sua volta Simeone profetizza Il destino di Gesù e la compassione di Maria che spiega lo stupore degli astanti.
Sul piano simbolico la circoncisione veniva considerata il corrispettivo ebraico del battesimo cristiano. I testi esegetici spiegano l'importanza e la solennità del momento non solo perché Gesù riceve il nome che gli era stato prescritto dall'angelo, ma perché versa per la prima volta il suo sangue, prefigurando così il sacrificio sulla croce