Cinque Ports faceva parte di una flotta corsara. Il veliero capitanato da Thomas Stradling e con a bordo lo stesso Selkirk, nel 1704, dopo alcuni blitz compiuti lungo la costa americana affacciata sul Pacifico, fece sosta presso l'isola di Mas a Tierra. L'idea era quella di fare abbondante scorta d'acqua e viveri, riparando nel contempo i danni subiti dalla nave nel corso dei mesi in mare, ma al momento di ripartire sorse un aspro dissidio tra Stradling e Selkirk, allorchè quest'ultimo fece notare al capitano che la Cinque Ports non era ancora pronta per riprendere la navigazione, sostenendo che fossero necessari ulteriori lavori di rafforzamento dello scafo.
Di fronte alle rimostranze, il capitano - che aveva un indole ancora più arrogante e rissosa del suo interlocutore - non mutò la propria decisione, intimando anzi una partenza immediata. A quel punto Selkirk, probabilmente con tono più provocatorio che serio, disse che piuttosto che salire su quella nave malconcia avrebbe preferito rimanere sull'isola in cui si trovavano. E cosi fù: Stradling colse infatti la palla al balzo e decise di abbandonarlo li, incurante del fatto che lui lo implorasse disperato di riprenderlo a bordo. In seguito, si scoprirà per altro che l'imbarcazione era effettivametne malmessa, tanto che dopo aver imbarcato acqua per settimane colerà definitvamente a picco nelle acque colombiane, anche se gran parte dell'equipaggio riuscirà a salvarsi.
A ogni modo Alexander Selkirk si ritrovò tutto solo in uno spicchio di terra in mezzo all'Oceano, potendo contare solo sui pochi oggetti che gli erano stati lasciati, ossia:
- un moschetto con realtiva polvere da sparo
- un'ascia
- un coltello
- una cassseruola
- una copia della Bibbia
In un primo momento, lo sventurato Selkirk evitò di addentrarsi nell'isola, timoroso degli eventuali animali che avrebbe potuto incontrare, e così rimase in prossimità del mare, trovando riparo in una grotta e nutrendosi di corstacei, molluschi e, talvolta, tartarughe marine. La sua speranza era che, prima o poi, una nave di passaggio potesse trarlo in salvo, ma presto egli rinunciò all'ipotesi, cominciando a organizzarsi per una permanenza più lunga del previsto.
Lasciata la spiaggia per spostarsi nella parte interna dell'isola, scoprì che questa era piena di ortaggi selvatici di cui nutrirsi, nonché di capre da cui ottenere il atte, carne e vestiti. E così gli bastò mettere a frutto gli insegnamenti del padre conciatore per lavorarne le pelli e prodursi nuovi abiti. Oltre a ciò, utilizzando alcuni materiali portati dalla corrente e del legno ricavato dai molti arbusti e alberi presenti sull'isola, si costruì ben due capanne, di cui una adibita a ricovero e una cucina. Infine addomesticò alcuni gatti selvatici per tenere i topi alla larga dalle proprie dispense
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Oltre alla ricerca di cibo e alla costruzione di utensili, la sola distrazione rimase per Selkirk la lettura della Bibbia, accompagnata dalle continue preghiere affinché qualcuno venisse un giorno a trarlo in salvo. Le uniche due navi che vide avvicinarsi all'isola nel corso degli anni sventolavano però la bandiera dei nemici spagnoli, e così, per evitare di cadere dalla padella alla brace, egli preferì nascondersi tra la vegetazione anziché farsi individuare ( in una delle due occasioni venne peraltro intravisto, riuscendo però a far perdere subito le proprie tracce ).
La vita in totale solitudine continuò quindi fino al 2 febbraio 1709, giorno in cui, sulle rive di Mas a Tierra, approdò la nave britannica Duke, capitanata da Woodes Rogers e al cui timone vi era William Dampier, alle prese con la sua terza circumnavigazione del globo. Ad attirare i corsari inglesi verso l'isola fu la vista di un fuoco che Selkirk aveva acceso sulla spiaggia. Avvicinandosi a esso, l'equipaggio rimase sbalordito di fronte all'improvvisa visione di quell'uomo vestito di pelli di capra, scalzo e con la barba lunghissima. A stupirli fu, in particolare, il suo stato di salute, mantenutosi buono a dispetto delle numerose difficoltà incontrate. Cosa ancora più sorprendente, ai loro occhi, era l'equilibro psichico mantenuto da Selkirk, nonostante egli avesse vissuto per più di quattro anni senza comunicare praticamente con nessuno. La sua curiosa vicenda sarà quindi ripercorsa nel dettaglio dallo stesso Woodes Rogers, nel volume A Cruising Voyage Round the World ( pubblicato nel 1712 )
tratto dal libro Storia segreta dei pirati di Matteo Liberti