Il Signore risponde che è diretto a Roma per essere crocifisso di nuovo. Pietro comprende il messaggio e decide di tornare indietro, a Roma. Verrà arrestato e condannato a morte. Non considerandosi degno di morire allo stesso modo del suo maestro, verrà crocifisso a testa in giù affrontando con coraggio il martirio.
Guercino decide di affrontare il sacrificio dell'apostolo in una scena affollata. In cielo un angelo si tocca con l'indice della mano destra la fronte. E' un rimando a Pietro di ricordare delle promesse fatte a Gesù. Con l'altra mano indica il cielo, la meta che Pietro sta per raggiungere. Vicino, altri 2 angeli, intrecciano una corona di rose che verrà posta sul capo del martire.
Una delle chiavi che Pietro aveva ricevuto da Gesù, pende dalla sua mano, riferimento alla fine del suo potere temporale. Gli aguzzini dimostrano tutta la loro ferocia, si divisono i compiti; uno si occupa di legare il discepolo di Gesù alla croce, un l'altro lo rimprovera per gli sbagli che crede abbia commesso il condannato, e un altro ancora gli straccia le vesti di dosso.
Pietro ha lo sguardo fisso verso il cielo. Ha visto l'angelo messaggero sopra di lui ed è pronto ad affrontare il supplizio. E' molto debole, stanco, anziano, fragile ma disposto ad affrontare con coraggio il dolore e la sofferenza. Due donne sono presenti alla scena straziante. Una si pulisce le lacrime consapevole di non poter intervenire in aiuto di Pietro, l'altra, più impressionabile, si rifiuta di guardare volgendo il capo dall'altra parte