è un dipinto lungo con poca profondità prospettica. Include il familiare motivo delle due persone che vi svegliano e l'uccello simbolo per antonomasia della sfortuna. Il corvo rimanda all'omonima poesia di Edgar Allan Poe, che Mallarmé recitava al caffè Voltaire all'epoca in cui i Gauguin lasciò Parigi.
Nella poesia, un uomo Immagina che l'uccello svolazzante dinanzi alla finestra intento a ripetere le parole "mai più" sia lo spirito dell'amore perduto. La ragazza affronta L'osservatore, ma il suo corpo non è destinato al consumo erotico come nella tradizione della pittura occidentale. La curva del fianco è esagerata per riprendere la forma del mobilio e del paravento alle sue spalle, entrambi accentuati dalle forti linee verticali dello sfondo.
Lei è vigile, in ascolto, mentre le figure sussurrano, il corvo la guarda. La malinconia e l'implicita minaccia di questo dipinto sono indici dello stato mentale instabile di Gauguin. Lo stesso anno l'artista tentò invano il suicidio.