I personaggi di Hopper intrappolati nello spazio della propria attesa

I personaggi di Hopper intrappolati nello spazio della propria attesa

Nei quadri di Hopper vengono riportate situazioni che hanno a che fare con l'attesa. Le persone sono come personaggi abbandonati dai loro copioni che ora devono farsi compagnia da sé senza una chiara destinazione, senza futuro. Ed ecco sfilare sotto i nostri occhi gli scenari più intensi della mitologia statunitense moderna:

distributori di benzina, nastri d'asfalto, marciapiedi, ferrovie, night club, motel ... La dimestichezza che si ha con la materia figurativa trattata da Hopper ha spesso indotto a costringere superficialmente questo artista dentro etichette limitative. Profonda è l'importanza che per lui hanno le strade e le ferrovie, i luoghi di passaggio e quelli di sosta temporanea, in termini più generali, i luoghi del viaggio. Si riconosce anche l'uso reiterato di alcune figure geometriche, che hanno un'influenza diretta sulla reazione che l'osservatore probabilmente avrà e riconoscono l'invito a costruire una narrazione da ciascun dipinto.

HOPPER E L'EUROPA

Nel 1910 un ultimo viaggio al di là dell'Atlantico: per quattro mesi Hopper percorse la Francia e la Spagna. Nell'arco dei suoi tre viaggi europei ebbe modo di vivere in prima persona i grandi fermenti avanguardistici che stavano sconvolgendo l'esperienza figurativa del vecchio continente. Sopra tutti però imparò ad amare un vecchio maestro: Goya. Nel 1912 passò un'estate nel Massachusetts dove si ritrovavano molti artisti americani della East-Cost. Qui il pittore abbandonò definitivamente le nostalgie europee e cominciò a selezionare soggetti americani soprattutto scogliere e spiagge del New England 

Edward Hopper seduto vicino ad un torchio da stampa nel suo studio a Greenwich Village Edward Hopper seduto vicino ad un torchio da stampa nel suo studio a Greenwich Village

I quadri di Hopper sono brevi attimi isolati di descrizione che suggeriscono il tono di ciò che li seguirà proprio mentre portano in primo piano il tono di ciò che li ha preceduti. Il tono ma non il contenuto. Nei quadri di Hopper possiamo guardare le scene più familiari e sentire che sono essenzialmente remote, addirittura sconosciute. i personaggi guardano nel vuoto. Paiono essere altrove, persi in una segretezza che i dipinti non possono svelare e che noi possiamo solo cercare di indovinare

LE DONNE DI HOPPER

Le sue donne non sembrano avere altra vita che quelle incorniciata dalle stanze in cui le troviamo. Guardano fuori verso un mondo, quello che noi altri occupiamo e che non è il loro mondo e questo radicale distacco dal nostro mondo che compromette il loro aspetto erotico. Non sono affatto disponibili. Lo percepiamo con la stessa certezza con cui vediamo il risoluto carattere geometrico delle stanze che occupano

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