La vita delle Vestali e il rischio di essere sepolte vive

La vita delle Vestali e il rischio di essere sepolte vive

le Vestali erano sacerdotesse della dea Vesta a cui era affidato il compito di custodire il fuoco sacro, affinché ardesse perennemente. Per entrare nel numero delle vestali le fanciulle dovevano essere di estrazione nobile e in un'età compresa tra i 6 e i 10 anni; le prescelte dovevano essere consacrate al pontefice massimo e far voto di castità

All'inizio erano quattro, poi divennero 6 e prestavano servizio per trent'anni: 10 anni per l'apprendistato, 10 per svolgere le funzioni sacerdotali e 10 per l'istruzione delle nuove sacerdotesse. Dopodiché potevano tornare a condurre una vita privata e sposarsi.

Esse vivevano nel tempio della dea Vesta. Godevano di molti privilegi, ma venivano punite severamente in caso di inosservanza alle regole. Le sacerdotesse che non rispettavano il voto di castità venivano sepolte vive e quelle che per distrazione lasciavano spegnere il sacro fuoco venivano flagellate con le verghe: questo infatti era segno funesto per lo Stato

le Vestali mentre custodiscono il fuoco sacro le Vestali mentre custodiscono il fuoco sacro

CURIOSITA'

A Roma, il campus sceleratus, in cui le vestali che perdevano la verginità venivano interrate vive, si trovava nei pressi di Porta collina, una delle mure Serviane, situata nel punto dove oggi si incrociano via XX Settembre e via Goito.

Alle vestali veniva lasciata scoperta la testa in modo che le grida della loro agonia venissero intese dalla città intera

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