Anche Carrà celebra i temi e i luoghi in cui si mescola la folla urbana. La stazione di Milano (1910-1911) è il tempio ma anche il vortice di queste energie. La creazione di uno spazio frammentato corrisponde al dinamismo della locomotiva, all'energia che ne fa nascere il movimento. Il paesaggio urbano, esploso in frammenti, è relegato ai margini della composizione. La stazione milanese è un ricettacolo di energia che assorbe passeggeri, intrappolandoli in una gigantesca tela in cui le coscienze individuali si dissolvono