La scalata del boss del narcotraffico "El Chapo" Guzman

la scalata del boss del narcotraffico "El Chapo" Guzman

tre arresti, due fughe dal carcere, l'escalation di violenza, l'amore per le belle donne, la fama cantata dai narco corridos, la benevolenza della povera gente e infine la caduta del chapo "il tappo"

Quando era giovane, in Messico c'era un narcotrafficante che era riuscito nell'intento di controllare tutto il traffico nel Messico ed era Miguel Angel Felix Gallardo, il cui soprannome era il padrino. In quei tempi, le autorità americane, avevano intensificato il controllo nelle rotte aeree note, usate dai cartelli colombiani per far arrivare la droga negli Stati Uniti. i sudamericani decisero quindi di crearne di nuove chiedendo aiuto al boss messicano. Questa scelta fece la fortuna di Felix Gallardo.

Trasportava già prodotti come marijuana ed eroina quindi le sue consegne erano affidabili. Ma quando capì la reale portata di ricchezza della cocaina, Gallardo chiese ai cartelli colombiani di non pagarlo più con i soldi, ma con la cocaina stessa, così vendendola lui stesso avrebbe aumentato ancora di più i suoi profitti. Questa svolta porterà, negli anni, i narcotrafficanti messicani a diventare molto più potenti dei colombiani

El chapo comincia la sua carriera criminale come autista del padrino, poi piano piano si va strada facendosi assegnare trasporti di cocaina. Era spietato e questo particolare non passò inosservato nel padrino. Per ogni consegna andata a male o in ritardo, uccideva il corriere. Inoltre per non generare invidia negli altri, non ostentava mai la sua ricchezza, nè con case nè con macchine o bracciali d'oro.

Un passo falso mette nei guai il padrino che nel 1985, in accordo con politici messicani corrotti, fa torturare ed uccidere Kiki Camarena un agente infiltrato della D.E.A. Per dare una risposta forte e fare giustizia di un agente morto in servizio, la D.E.A. organizzerà una grossa operazione che in onore della vittima sarà chiamata "operazione Leyenda". Miguel Angel Felix Gallardo non riesce più ad avere protezione dalle autorità corrotte e viene arrestato.

foto segnaletica di Miguel Angel Felix Gallardo arrestato foto segnaletica di Miguel Angel Felix Gallardo arrestato

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Prima di finire in carcere, il padrino spartisce il suo impero e a Guzman tocca Sinaloa da gestire insieme ad un altro boss El Mayo. Per accordi, tra i cartelli non ci deve essere belligeranza nè concorrenza. L'attraversamento del confine è il punto più rischioso del trasporto della droga e per limitare i rischi El Chapo comincia a scavare tunnel dove far passare la merce. Ne furono scoperti negli anni circa 200 tunnel.

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El Chapo aveva costruito anche tunnel in territori non suoi, come quello scoperto a Tijuana  dove comandavano i fratelli Arellano Felix. Quel passaggio era troppo redditizio perchè portava direttamente alla California. Arellano Felix vogliono vendicarsi uccidendo Guzman ma non riesco a trovarlo nonostante lo cerchino dapperttutto. Comincia una guerra con molti morti fino a quando, ormai diventanto troppo popolare, El Chapo viene arrestato in Guatemala il 9 giugno del 1993 e poi riportato in patria.

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Nel carcere El Chapo corrompe tutti facendolo diventare una sorta di hotel. Può fare tutto quello che vuole, feste, consumare droghe, portare escort, usare il cellulare, mangiare i cibi preferiti. Insomma controlla la prigione. Tutto sembra svolgersi in tranquillità fino a quando teme di essere estradato negli Stati Uniti e decide di scappare il 19 gennaio 2001, pochi giorni dopo che una nuova legge semplificava l'iter per l'estradizione. Saranno arrestati e condannati 61 persone tra cui il direttore del carcere per aver collaborato alla fuga.

Adesso che è latitante, Guzman arruola i fratelli Beltran Leyva, sempre narcotrafficanti, perchè diventino il suo braccio armato alla conquista di tutto il Messico. Si arriva così ad una media spaventosa di 7-8 omicidi al giorno

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Tags: #crime
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