Igino, Fabulae: Fabula 108 - Il cavallo di Troia

Igino, Fabulae: Fabula 108 - Il cavallo di Troia

Latino: dall'autore Igino, opera Fabulae parte Fabula 108 - Il cavallo di Troia
Achivi cum per decem annos Troiam capere non possent, Epeus, monitu Minervae, equum mirae magnitudinis ligneum fecit, eoque sunt collecti Menelaus Ulixes Diomedes Thessander Sthenelus Acamas Thoas Machaon Neoptolemus; et in equo scripserunt DANAI MINERVAE DONO DANT, castraque trastulerunt Tenedo Giacché gli Achei non erano stati capaci per dieci anni a espugnare Troia, Epeo, su suggerimento di Minerva, costruì un cavallo di legno di straordinaria dimensione, al cui interno furono radunati Menelao, Ulisse, Diomede, Tessandro, Stenelo, Acamante, Toante, Macaone e Neottolemo; e scrissero sul cavallo I DANAI DANNO IN DONO A MINERVA, e spostarono l'accampamento a Tenedo
Id Troiani cum viderunt, arbitrati sunt hostes abisse; Primus equum in arcem Minervae duci imperavit, feriatique magno opere ut essent edixit; vates Cassandra cum vociferatur inesse hostes, fides ei habita non est Quando i Troiani percepirono ciò, credettero che i nemici se fossero andati via; Priamo dispose secondo un criterio che il cavallo fosse condotto nella rocca di Minerva, e ordinò che con grande dovere fossero in festa; sebbene la maga Cassandra rivelasse che lì dentro c'erano i nemici, non fu creduta
Quem in arcem cum statuissent et ipsi noctu lusu atque vino lassi obdormissent, Achivi ex equo aperto a Sinone exierunt et portarum custodes occiderunt, sociosque signo dato receperunt et Troia sunt potiti Dopo averlo sistemato sulla piazzaforte ed essersi loro stessi assopiti nella notte per il vino e i festeggiamenti, gli Achei saltarono fuori dal cavallo aperto da Sinone, ammazzarono i custodi delle porte, dato lavviso fecero entrare i compagni e occuparono Troia