Gerusalemme Liberata: trama

Gerusalemme Liberata: trama

Conflitti ideologici e spirituali, intenzioni religiose e profane, si intrecciano nella Gerusalemme Liberata, composta da Tassotra 1564 – 1575

rielaborando il primo testo giovanile, del 1559 - 1560, e riflettendovi la concezioni del poema epico già teorizzata nei Discorsi. Il poema, dedicato ad Alfonso II d'Este, attinge le informazioni dagli storici delle crociate, in particolare Guglielmo di Tiro, e canta la prima Crociata, bandita da Urbano II, iniziata nel 1096 e conclusa nel 1099 con la presa di Gerusalemme, trasformata in un regno feudale sotto Goffredo di Buglione, che assume il titolo di . Tasso limita la narrazione agli ultimi tre o quattro mesi della crociata, che immagina durata non tre, ma sei anni.

L'intento di Tasso è sottolineato dallo stesso argomento scelto, dalla sua attualità in un'epoca che vede i cattolici aspramente impegnati sia contro l'eresia protestante, sia contro l'avanzata dei turchi, sconfitti proprio in quegli anni con la battaglia di Lepanto ( 1571 ). Inoltre la crociata era un argomento storico non tanto remoto da confondersi con un'invenzione  favolosa e romanzesca, né tanto vicino da togliere al poeta ogni possibilità di finzione fantastica. A differenza di Ariosto, egli non tratta una materia epico - cavalleresca. Il tema  epico - religioso costituisce la struttura unitaria del poema, intorno alla quale gravita la varietà degli episodi lirici e fantasiosi, in intima e dinamica concatenazione. Accanto al motivo religioso, che attraversa tutto il poema, c'è quindi una concezione severa della vita, intesa come eroismo e come ricerca di gloria. A questa struttura epica si intrecciano le grandi storie d'amore, ora tenere e sospirose (l'amore di Erminia per Tancredi ), ora patetiche e tragiche (l'amore di Tancredi per Clorinda), ora sensuali (gli amori di Armida e Rinaldo).

Questa vena amorosa, si contrappone appunto al tema eroico.

L'intenzione del Tasso, nei confronti della storia, non era il rigoroso attenersi al . L'argomento del poema doveva essere perciò quello che il Tasso chiama In questo modo il Tasso fonde in un solo elemento la "varietà e l'unità ". L'unità era data dalla grande impresa, voluta e aiutata da Dio, la varietà dal fluttuare alterno delle passioni degli interessi egoistici, che si scontravano con all'impegno religioso ed eroico. A tutto ciò va anche unito l'intervento del : concili di angeli e demoni e loro partecipazione attiva alla vicenda, rappresentanti della magia nera e della magia bianca.

Per quanto riguarda i personaggi, ognuno riflette il dramma spirituale del poeta.

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