ovvero un sistema metrico formato da sei piedi (quindi sei accenti) di cui il quinto è generalmente un dattilo (una sillaba lunga e due sillabe brevi) ed il sesto manca di una sillaba (ecco perché catalettico). I sei piedi sono formati da una sillaba lunga, dove cade l'accento (arsi) e 2 sillabe brevi o un'altra lunga. Ogni piede, escluso generalmente il quinto, può essere indifferentemente un dattilo o un trocheo(due sillabe lunghe), infatti nell'esametro e due vocali brevi corrisponde una sillaba lunga.
Generalmente le cesure più utilizzate sono:
-Cesura maschile o pentemimera: dopo 2 piedi e mezzo, ovvero dopo l'arsi del terzo piede
-cesura femminile o del terzo trocheo: dopo la prima sillaba breve del terzo piede
-cesura tritemimera: dopo l'arsi del secondo piede
-cesura eftemimera: dopo l'arsi del quarto piede
-dieresi bucolica: dopo il quarto piede.
Le cesure tritemimere sono solitamente seguite dalle eftemimere. Ogni cesura cade all'interno del piede, mentre la dieresi cade alla fine del piede. Cesure e dieresi si possono trovare solo in fine di parola e non possono mai spezzare la parola. Si ricordi inoltre che durante la lettura metrica le parole si leggono come se fossero tutte unite, interrompendosi solo in presenza di cesure o dieresi e le frasi interrogative vanno lette come se non vi fosse il punto interrogativo. L'esametro è il primo sistema metrico della letteratura occidentale che ci è pervenuta, in quanto è il metro dei poemi omerici: dopo di essi, l'esametro verrà usato per ogni poema mitologico/eroico dell'antichità, per cui oggi viene chiamato "esametro eroico". L'esametro è stato utilizzato anche da Esiodo e dai poeti lirici, giambici ed elegiaci, per arrivare nella letteratura latina grazie ad Ennio che lo sostituì al saturnio, un sistema metrico latino. Ebbe tale successo che fu utilizzato anche da Lucilio nelle Satire, da Lucrezio e da Virgilio sia nelle Bucoliche, che nelle Georgiche che nell'Eneide.