Analisi dei versi:
1-12: protasi (Dio=luce).
4-6: stilema del Paradiso.
5-9: recusatio intesa come sgomento.
13-36: invocazione ad Apollo (In, vv3, Pg vv6, Pd vv23).
13-15: allitterazione.
19-21: episodio di Marsia ed episodio delle Pieridi (Pg).
25-27: umiltà verso Dio.
34-36: umiltà verso gli uomini.
37-38: descrizione paesaggio fra Letè ed Eunoè.
39-42: determinazione cronologica che segna il cambio del paesaggio.
39: quattro cerchi e tre croci (croci formate da equatore, orizzonte, coluro equinoziale ed eclittica) oppure quattro virtù cardinali (fortezza, giustizia, temperanza e prudenza) e tre virtù teologali (fede, speranza e carità).
Riassunto del Paradiso della Divina commedia
RIASSUNTI PARADISO CANTI
41: mondana cera=materia del mondo.
43-45: si stanno alzando=vedono la sfera terrestre.
40: miglior corso=periodo dell'Ariete.
40: miglior stella=costellazione dell'Ariete.
43-48: Beatrice comincia ad osservare il sole.
48: aquila; per la sua capacità di guardare il sole e per la sua forza di ascensione verso l'alto.
49-72: Dante comincia anche lui a guardare il sole, non per sua volontà (due similitudini ed una spiegazione).
49-50: I similitudine=raggio riflesso.
51: II similitudine=pelegrin ha due significati: come persona lontana dalla sua terra e falco che dopo essere piombato sulla preda torna in alto.
52-54: spiegazione=non è un atto di volontà di Dante perché Dante è puro e quindi può tendere solo a Dio.
57: Dante qui si dovrebbe staccare dalla terra, non è segnalato specificamente perché avviene come fatto interno, non materiale.
58-63: descrizione nuovo paesaggio.
60: similitudine per sottolineare la luminosità del luogo.
67-69: stato d'animo di Dante attraverso un paragone (Glauco).
70-72: definizione di trasumanare.
73-75: Dante si chiede implicitamente se è anima sola o anche corpo, ma non vuole approfondire.
76-84: descrizione del Paradiso.
88-93: ammonimento di Beatrice a Dante.
94-98: Dante è assalito da un nuovo dubbio.
100-102: Beatrice ha compassione di Dante.
103-141: spiegazione di Beatrice al dubbio di Dante, è costruita sui principi della filosofia scolastica. Il dubbio di Dante non viene risolto, ma viene riassorbito nel grande tema, filosofico e teologico, dell'ordine cosmologico che, in forme diverse, ritornerà in tutta la III cantica.
112-114: compare la figura delle anime sperdute nella vastità del mondo e la sicurezza di una mano invisibile che le guiderà alla meta.
124-126: similitudine della freccia (predestinazione).
Canto II Paradiso. Tematiche. Descrizione dell'ordinamento universale affrontata nella dimensione teologico-cosmologica.
Analisi dei versi
1-18: protasi
8-9: Dante dà per acquisito l'aiuto delle nove muse e di Apollo, ma specifica anche l'aiuto di Minerva (dea della saggezza).
13: alto sale=mare.
16-18: paragone tra la meraviglia dei lettori e quella degli argonauti quando videro Giasone.
19-36: salita al cielo della luna e compenetrarsi di Dante in essa.
23-24: ritorna l'immagine della freccia=volo brevissimo, non si deve parlare di spazio e tempo perchè è un volo spirituale; ciò spiega il verso 21.
29-30: Beatrice dice a Dante di ringraziare Dio.
31-33: descrizione del cielo della luna, per mezzo anche di una similitudine (vv 33).
35-36: similitudine che spiega la compenetrazione.
37-45: meraviglia di Dante per la compenetrazione.
46-148: discussione scientifico-filosofica.
Tematiche. Nel lume della luna le figure luminose si distinguono appena, appaiono e scompaiono alla vista come immagini evanescenti. Anche il canto dell'Ave Maria sembra spegnersi dolcemente. Persino l'argomento politico sfuma nel tono elegiaco del rimpianto per una vita di pace che è stata negata (Costanza d'Altavilla). Nel discorso di Piccarda si alternano registri stilistici diversi: quello umano e familiare dei ricordi terreni, fa riscontro quello più alto e dottrinale delle questioni teologiche.