Cicerone, Paradoxa Stoicorum: 02; 16-19

Cicerone, Paradoxa Stoicorum: 02; 16-19

Latino: dall'autore Cicerone, opera Paradoxa Stoicorum parte 02; 16-19

In quo virus sit, ei nihil desse ad beate vivendum Il virtuoso è colui al quale non manca nulla per vivere felicemente
[16] Nec vero ego M Regulum aerumnosum nec infelicem nec miserum umquam putavi [16] Daltronde io non ho mai stimato Marco Regolo né angustiato da pene né sfortunato né infelice
Non enim magnitudo animi cruciabatur eius a Poenis, non gravitas, non fides, non constantia, non ulla virtus, non denique animus ipse, qui tot virtutum praesidio tantoque comitatu, cum corpus eius caperetur, capi certe ipse non potuit Non era infatti la sua grandezza danimo a essere torturata dai Cartaginesi né la sua fermezza di carattere né la sua lealtà né la sua perseveranza, nessuna delle sue facoltà e neanche il suo spirito: esso, difeso dallo scudo di così tante virtù, anche quando il suo corpo era tormentato, non poteva di sicuro essere neanche graffiato

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Cicerone, Paradoxa Stoicorum: 05; 33-41
Cicerone, Paradoxa Stoicorum: 05; 33-41

Latino: dall'autore Cicerone, opera Paradoxa Stoicorum parte 05; 33-41

C vero Marium vidimus, qui mihi secundis rebus unus ex fortunatis hominibus, adversis unus ex summis viris videbatur, quo beatius esse mortali nihil potest E ciò labbiamo visto in Gaio Mario, che mi è sempre apparso come un uomo fortunato, quando le cose gli andavano bene, ma addirittura uno dei più grandi uomini quando fu trascinato dalle avversità: niente di più felice può accadere ad un mortale
[17] Nescis, insane, nescis, quantas vires virtus habeat; nomen tantum virtutis usurpas, quid ipsa valeat, ignoras [17] Tu non ti accorgi, demente come sei, di quante energie possieda la virtù; ti limiti a pronunciare la parola virtù ma non conosci quanto essa valga

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Cicerone, Paradoxa Stoicorum: 06; 42-52
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Latino: dall'autore Cicerone, opera Paradoxa Stoicorum parte 06; 42-52

Nemo potest non beatissimus esse, qui est totus aptus ex sese, quique in se uno sua ponit omnia Non può non essere totalmente felice chi è totalmente soggetto a sé stesso e che ripone in sé tutte le sue cose
Cui spes omnis et ratio et cogitatio pendet ex fortuna, huic nihil potest esse certi, nihil, quod exploratum habeat permansurum sibi unum diem Colui che al contrario fa dipendere ogni speranza, ragionamento e progetto dalla fortuna, non potrà mai essere certo di nulla, che possa rimanere di sua proprietà anche solo per un giorno

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Latino: dall'autore Cicerone, opera Paradoxa Stoicorum parte 04; 27;32

Eum tu hominem terreto, si quem eris nanctus, istis mortis aut exilii minis Ecco luomo che tu, quando lo incontrerai, potrai terrorizzare mostrandogli il fantasma della morte e dellesilio
Mihi vero quicquid acciderit in tam ingrata civitate, ne recusanti quidem evenerit, non modo [non] repugnanti Tutto ciò che potrà accadermi in questa città così poco riconoscente verso di me, accadrà non soltanto senza che io faccia resistenza, ma neanche senza la più piccola protesta da parte mia

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Latino: dall'autore Cicerone, opera Paradoxa Stoicorum parte 03; 20-26

Quid enim ego laboravi aut quid egi, aut in quo evigilarunt curae et cogitationes meae, siquidem nihil peperi tale, nihil consecutus sum, ut eo statu essem, quem neque fortunae temeritas neque inimicorum labefactaret iniuria Perché infatti mi sono penato e affaticato così tanto e per che cosa mi sono preoccupato con unansia così intensa se poi, alla resa dei conti, non sono riuscito ad ottenere nessun risultato importante, sì da trovarmi in una situazione che fosse inattaccabile sia dal cieco capriccio della sorte sia dalle offese dei nemici personali

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