Cesare, De bello civili: Libro 02; 01 - 22

Cesare, De bello civili: Libro 02; 01 - 22

Latino: dall'autore Cesare, opera De bello civili parte Libro 02; 01 - 22

[1] Dum haec in Hispania geruntur, C Trebonius legatus, qui ad oppugnationem Massiliae relictus erat, duabus ex partibus aggerrem, vineas turresque ad oppidum agere instituit

Una erat proxima portui navalibusque, altera ad portam, qua est aditus ex Gallia atque Hispania, ad id mare, quod adiacet ad ostium Rhodani

Massilia enim fere tribus ex oppidi partibus mari alluitur; reliqua quarta est, quae aditum habeat ab terra

Huius quoque spatii pars ea, quae ad arcem pertinet, loci natura et valle altissima munita longam et difficilem habet oppugnationem

Ad ea perficienda opera C Trebonius magnam iumentorum atque hominum multitudinem ex omni provincia vocat; vimina materiamque comportari iubet

Quibus comparatis rebus aggerem in altitudinem pedum LXXX exstruit
1 Mentre in Spagna avvengono questi fatti, il legato Caio Trebonio, che era stato lasciato ad assediare Marsiglia, incomincia a fare condurre da due parti verso la città un terrapieno e fare portare davanti ad essa vinee e torri

Una parte era vicina al porto e ai cantieri navali, l'altra alla porta per dove si entra provenendo dalla Gallia e dalla Spagna, presso quel tratto di mare che tocca la foce del Rodano

Infatti Marsiglia è bagnata dal mare quasi da tre lati della città; il quarto è quello che offre accesso dalla parte di terra

Anche la parte di questo spazio che si estende fino alla rocca della città, protetta dalla natura del luogo e da una valle profondissima, necessita di un lungo e difficile assedio

Per condurre a termine questi lavori C Trebonio fa venire da tutta la provincia un gran numero di giumenti e di uomini; dà ordine che siano portati vimini e legname

Radunato ciò, fa costruire un terrapieno alto ottanta piedi
[2] Sed tanti erant antiquitus in oppido omnium rerum ad bellum apparatus tantaque multitudo tormentorum, ut eorum vim nullae contextae viminibus vineae sustinere possent

Asseres enim pedum XII cuspidibus praefixi atque hi maximis bllistis missi per IIII ordines cratium in terra defigebantur

Itaque pedalibus lignis coniunctis inter se porticus integebantur, atque hac agger inter manus proferebatur

Antecedebat testudo pedum LX aequandi loci causa facta item ex fortissimis lignis, convoluta omnibus rebus, quibus ignis iactus et lapides defendi possent

Sed magnitudo operum, altitudo muri atque turrium, multitudo tormentorum omnem administrationem tardabat
2 Ma tante erano in città, da molto tempo, le attrezzature belliche di ogni tipo e tanto grande la moltitudine delle baliste che nessuna vinea, per quanto coperta di vimini, poteva sostenere la loro violenza

Infatti travi di dodici piedi, munite di punte di ferro e scagliate da enormi balestre, si configgevano in terra dopo avere trapassato quattro ordini di graticci

E così, congiungendo insieme travi dello spessore di un piede, si costruivano gallerie, attraverso le quali si passava di mano in mano il materiale per il terrapieno

Procedeva innanzi una testuggine di sessanta piedi per spianare il terreno, costruita anch'essa di aste di legno molto resistente e ricoperta di tutto ciò che poteva proteggere da pietre e proiettili incendiari

Ma l'imponenza dei lavori, l'altezza del muro e delle torri, la moltitudine delle macchine da guerra rallentavano tutto l'andamento dell'assedio
Crebrae etiam per Albicos eruptiones fiebant ex oppido ignesque aggeri et turribus inferebantur; quae facile nostri milites repellebant magnisque ultro illatis detrimentis eos, qui eruptionem fecerant, in oppidum reiciebant

[3] Interim L Nasidius, a Cn Pompeio cum classe navium XVI, in quibus paucae erant aeratae, L Domitio Massiliensibusque subsidio missus, freto Siciliae imprudente atque inopinante Curione pervehitur appulsisque Messanam navibus atque inde propter repentinum terrorem principum ac senatus fuga facta navem ex navalibus eorum deducit

Hac adiuncta ad reliquas naves cursum Massiliam versus perficit praemissaque clam navicula Domitium Massiliensesque de suo adventu certiores facit eosque magnopere hortatur, ut rursus cum Bruti classe additis suis auxiliis confligant
Venivano anche fatte numerose incursioni fuori della città da parte degli Albici e si cercava di appiccare il fuoco al terrapieno e alle torri; i nostri soldati con facilità respingevano tali tentativi e inoltre, infliggendo loro gravi perdite, ricacciavano in città gli incursori

3 Frattanto L Nasidio, mandato da Pompeo in aiuto a L Domizio e ai Marsigliesi con una flotta di sedici navi, di cui poche corazzate, attraversato lo stretto giunge con le navi a Messina, senza che Curione se ne accorga o se lo aspetti; per l'improvviso terrore i capi e i senatori fuggono dalla città ed egli porta via dai cantieri navali una nave nemica

Aggiuntala alle altre sue, fa rotta verso Marsiglia e, di nascosto mandata avanti una piccola nave, avvisa Domizio e i Marsigliesi del suo arrivo e li esorta vivamente a combattere di nuovo contro la flotta di Bruto, essendo venute in aiuto le sue forze

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Cesare, De bello civili: Libro 03; 101-112
Cesare, De bello civili: Libro 03; 101-112

Latino: dall'autore Cesare, opera De bello civili parte Libro 03; 101-112

[4] Massilienses post superius incommodum veteres ad eundem numerum ex navalibus productas naves refecerant summaque industria armaverant (remigum, gubernatorum magna copia suppetebat) piscatoriasque adiecerant atque contexerant, ut essent ab ictu telorum remiges tuti; has sagittariis tormentisque compleverunt

Tali modo instructa classe omnium seniorum, matrum familiae, virginum precibus et fletu excitati, extremo tempore civitati subvenirent, non minore animo ac fiducia, quam ante dimicaverant, naves conscendunt

Communi enim fit vitio naturae, ut inusitatis atque incognitis rebus magis confidamus vehementiusque exterreamur; ut tum accidit

Adventus enim L Nasidii summa spe et voluntate civitatem compleverat
4 I Marsigliesi, dopo la precedente sconfitta, avevano riparato le vecchie navi, tratte fuori dagli arsenali nello stesso numero di quelle perdute, e le avevano armate con grande cura (disponevano di un buon numero di rematori e di comandanti); vi avevano aggiunto battelli da pesca che avevano coperto per protezione, perché i rematori fossero al sicuro dal getto dei proiettili; riempirono tutte queste imbarcazioni di saettatori e di macchine da guerra

Allestita in tal modo la flotta, incitati dalle preghiere e dal pianto di tutti, vecchi, madri e fanciulle, a venire in aiuto alla città in un momento di estremo pericolo, s'imbarcano con non meno coraggio e fiducia che nella precedente battaglia

Infatti per una normale debolezza della natura umana avviene che in presenza di situazioni insolite e sconosciute si abbia maggiore fiducia e con più forza si tema

allora accadde così; infatti l'arrivo di L Nasidio aveva riempito la città di grande speranza e di ardore
Nacti idoneum ventum ex portu exeunt et Tauroenta, quod est castellum Massilensium, ad Nasidium perveniunt ibique naves expediunt rursusque se ad confligendum animo confirmant et consilia communicant

Dextra pars attribuitur Massiliensibus, sinistra Nasidio

[5] Eodem Brutus contendit aucto navium numero

Nam ad eas, quae factae erant Arelate per Caesarem, captivae Massiliensium accesserant sex

Has superioribus diebus refecerat atque omnibus rebus instruxerat

Itaque suos cohortatus, quos integros superarissent ut victos contemnerent, plenus spei bonae atque animi adversus eos proficiscitur
Approfittando di un vento favorevole escono dal porto e giungono a Tauroento, che è una piazzaforte dei Marsigliesi, presso Nasidio e qui dispongono le navi in ordine di battaglia e di nuovo si rinsaldano nella volontà di combattere e discutono i piani di battaglia

L'ala destra è assegnata ai Marsigliesi, quella sinistra a Nasidio

5 Verso il medesimo luogo si dirige Bruto, dopo avere incrementato il numero delle navi

Infatti a quelle costruite ad Arles per ordine di Cesare aveva aggiunto le sei navi prese ai Marsigliesi

Le aveva riparate nei giorni precedenti e le aveva allestite di tutto punto

E così esorta i suoi a disprezzare da vinti quei nemici che avevano debellato quando erano intatti nelle forze e, pieno di buona speranza e di coraggio, muove contro di loro

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Cesare, De bello civili: Libro 03; 61-70
Cesare, De bello civili: Libro 03; 61-70

Latino: dall'autore Cesare, opera De bello civili parte Libro 03; 61-70

Facile erat ex castris C Trebonii atque omnibus superioribus locis prospicere in urbem, ut omnis iuventus, quae in oppido remanserat, omnesque superioris aetatis cum liberis atque uxoribus ex publicis locis custodiisque aut e muro ad caelum manus tenderent, aut templa deorum immortalium adirent et ante simulacra proiecti victoriam ab diis ecerent

Neque erat quisquam omnium, quin in eius diei casu suarum omnium fortunarum eventum consistere existimaret

Nam et honesti ex iuventute et cuiusque aetatis amplissimi nominatim evocati atque obsecrati naves conscenderant ut, si quid adversi accidisset, ne ad conandum quidem sibi quicquam reliqui fore viderent; si superavissent, vel domesticis opibus vel externis auxiliis de salute urbis confiderent
Era facile dall'accampamento di Trebonio e da tutte le alture vedere dentro la città tutta la gioventù che era ivi rimasta e tutti gli anziani con i figli e le mogli nei luoghi pubblici, nei posti di guardia e sulle mura tendere le mani al cielo o andare nei templi degli dèi immortali e, prostrati davanti alle statue, chiedere loro la vittoria

E fra tutti non vi era nessuno che non pensasse che il destino di tutti loro dipendeva dall'esito di quella giornata

E infatti i giovani di nobile nascita e i più ragguardevoli cittadini di ogni età, chiamati nominatamente e pregati di imbarcarsi, erano saliti sulle navi; sapevano bene che, se accadeva qualche disgrazia, non rimaneva loro nulla da tentare; se invece risultavano vincitori, confidavano nella salvezza della città grazie alle loro forze o ad aiuti esterni
[6] Commisso proelio Massiliensibus res nulla ad virtutem defuit; sed memores eorum praeceptorum, quae paulo ante ab suis aeceperant, hoc animo decertabant, ut nullum aliud tempus ad conandum habituri viderentur, et quibus in pugna vitae periculum accideret, non ita multo se reliquorum civium fatum antecedere existimareut, quibus urbe capta eadem esset belli fortuna patienda

Diductisque nostris paulatim navibus et artificio gubernatorum et mobilitati navium locus dabatur, et si quando nostri facultatem nacti ferreis manibus iniectis navem religaverant, undique suis laborantibus succurrebant

Neque vero coniuncti Albici comminus pugnando deficiebant neque multum cedebant virtute nostris
6 Attaccata battaglia, niente offuscò il valore dei Marsigliesi; ma, memori delle esortazioni che avevano ricevuto poco prima dai loro, combattevano con tanto coraggio da sembrare di non potere avere in futuro nessun'altra occasione per ripetere il tentativo, pensando che coloro che perdevano la vita in battaglia precedevano di poco la sorte degli altri cittadini che, una volta presa la città, avrebbero dovuto patire il medesimo destino di guerra

E, poiché le nostri navi si erano a poco a poco allontanate le une dalle altre, si presentava ai comandanti nemici l'occasione per mostrare la loro abilità e l'agilità delle navi; E se talora i nostri, cogliendo il momento opportuno, avevano abbordato una nave con ganci di ferro, i nemici da ogni parte venivano in soccorso di chi si trovava in difficoltà

E invero gli Albici, che si erano ad essi uniti, erano non inferiori nel combattimento corpo a corpo e non molto lontani dal valore dei nostri

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Cesare, De bello civili: Libro 01, 11-20
Cesare, De bello civili: Libro 01, 11-20

Latino: dall'autore Cesare, opera De bello civili parte Libro 01, 11-20

Simul ex minoribus navibus magna vis eminus missa telorum multa nostris de improviso imprudentibus atque impeditis vulnera inferebant

Conspicataeque naves triremes duae navem D Bruti, quae ex insigni facile agnosci poterat, duabus ex partibus sese in eam incitaverant Sed tantum re provisa Brutus celeritate navis enisus est, ut parvo momento antecederet

Illae adeo graviter inter se incitatae conflixerunt, ut vehementissime utraque ex concursu laborarent, altera vero praefracto rostro tota collabefieret

Qua re animadversa, quae proximae ei loco ex Bruti classe naves erant, in eas impeditas impetum faciunt celeriterque ambas deprimunt

[7] Sed Nasidianae naves nullo usui fuerunt celeriterque pugna excesserunt; non enim has aut conspectus patriae aut propinquorum praecepta ad extremum vitae periculum adire cogebant
Nel medesimo tempo la grande violenza dei dardi lanciati a distanza dalle navi più piccole arrecava molte ferite ai nostri che venivano colpiti all'improvviso, senza aspettarselo e mentre erano impegnati nel combattimento

Due triremi, vista la nave di D Bruto, che con facilità poteva essere riconosciuta dall'insegna, l'avevano attaccata da due parti; Ma Bruto, previsto l'attacco, forzò la velocità della nave sì da precederle, pur se di poco

Quelle, lanciate a piena velocità, si scontrarono tra di loro così violentemente da risentire entrambe in modo grave dello scontro; anzi una, spezzatosi il rostro, si sfasciò completamente

Alla vista di ciò, le navi della flotta di Bruto più prossime attaccano quelle navi in difficoltà e in poco tempo le affondano entrambe

7 Ma le navi di Nasidio non furono di alcuna utilità e ben presto si allontanarono dal combattimento; infatti né la vista della patria né l'esortazione dei parenti li spingeva a fare fronte all'estremo pericolo della vita
Itaque ex eo numero navium nulla desiderata est: ex Massiliensium classe V sunt depressae, IV captae, una cum Nasidianis profugit; quae omnes citeriorem Hispaniam petiverunt

At ex reliquis una praemissa Massiliam huius nuntii perferendi gratia cum iam appropinquaret urbi, omnis sese multitudo ad cognoscendum effudit, et re cognita tantus luctus excepit, ut urbs ab hostibus capta eodem vestigio videretur

Massilienses tamen nihilo secius ad defensionem urbis reliqua apparare coeperunt

[8] Est animadveraum ab legionibus, qui dextram partem operis administrabant, ex crebris hostium eruptionibus magno sibi ease praesidio posse, si ibi pro castello ac receptaculo turrim ex latere sub muro fecissent Quam primo ad repentinos incursus humilem parvamque fecerunt
Perciò nessuna di quelle navi fu perduta; cinque navi della flotta marsigliese furono affondate, quattro prese, una fuggì con le navi di Nasidio, che si diressero tutte verso la Spagna Citeriore

Ma una delle navi rimaste fu mandata a Marsiglia per portare questa notizia e, quando già si avvicinava alla città, tutta la cittadinanza si precipitò per sapere e, avuta la notizia, cadde in un così grande dolore che la città sembrava essere stata conquistata dal nemico proprio in quel momento

Tuttavia i Marsigliesi nondimeno cominciarono a completare gli ultimi preparativi per la difesa della città

8 I legionari, che erano impegnati nei lavori d'assedio sul lato destro, capirono dalle continue sortite dei nemici che poteva essere loro di grande aiuto, se avessero costruito lì da un lato sotto le mura una torre a guisa di castello e di riparo; In un primo momento ne costruirono una piccola e poco elevata contro gli attacchi improvvisi

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Cesare, De bello civili: Libro 03, 21-30
Cesare, De bello civili: Libro 03, 21-30

Latino: dall'autore Cesare, opera De bello civili parte Libro 03, 21-30

Huc se referebant; hinc, si qua maior oppresserat vis, propugnabant; hinc ad repellendum et prosequendum hostem procurrebant

Patebat haec quoquo versus pedes XXX, sed parietum crassitudo pedes V Postea vero, ut est rerum omnium magister usus, hominum adhibita sollertia inventum est magno esse usui posse, si haec esset in altitudinem turris elata

Id hac ratione perfectum est

[9] Ubi turris altitudo perducta est ad contabulationem, eam in parietes instruxerunt, ita ut capita tignorum extrema parietum structura tegerentur, ne quid emineret, ubi ignis hostium adhaeresceret
In essa si rifugiavano; da essa, se erano incalzati da un assalto più violento, si difendevano; da essa si lanciavano a respingere e inseguire il nemico

Questa torre era larga in ogni lato trenta piedi; lo spessore delle pareti era di cinque piedi; In seguito invero, poiché in ogni cosa l'esperienza è maestra, quando vi si aggiunge l'intelligenza dell'uomo, si capì che poteva essere di grande utilità estenderla in altezza

In questo modo fu fatto

9 Quando l'altezza della torre giunse al primo piano, incastrarono le travi del tavolato nelle pareti così che le estremità delle tavole venissero protette dalla muratura esterna, affinché nulla sporgesse a cui il nemico potesse appiccare il fuoco