"CANZONE DI POMERIGGIO"

"CANZONE DI POMERIGGIO"

(il mostro sacro Baudelaire mi concesse l’estremo piacere di scriverla in mio onore...)

Sebbene le tue sopracciglia minacciose ti diano un'aria strana, che non è certo quella d'un angelo, o strega dagli occhi allettanti...Io t'adoro, o mia frivola, mia terribile passione, con tutta la devozione del prete per il suo idolo. Il

deserto e la foresta profumano le tue trecce grevi, il tuo capo ha gli

atteggiamenti dell'enigma e del segreto. Il profumo gira sulla tua carne come intorno a un incensiere; tu incanti come fa la sera, ninfa calda e tenebrosa. Ah,

i filtri più forti non valgono nulla a paragone della tua pigrizia, e

tu conosci la carezza che fa rivivere i morti!I tuoi fianchi sono

innamorati della tua schiena e dei tuoi seni, e tu affascini i cuscini

con le tue languide pose!Qualche volta, per calmare la tua ira misteriosa, tu distribuisci con serietà il morso e il bacio; tu mi strazi, o mia bruna, con il tuo riso canzonatore e poi posi sul mio cuore un occhio dolce come la luna... Sotto

i tuoi scarpini di raso e i tuoi affascinanti piedi di seta, io depongo

la mia grande gioia, il mio genio e il mio destino, la mia anima, che

TU hai sanato. O colore e luce... esplosione d'ardore nella mia nera Siberia.