Automat dipinto di Edward Hopper

Automat dipinto di Edward Hopper

Una donna è seduta da sola in un automat, locale diffuso a New York nei primi decenni del 1900. Qui i clienti potevano servirvi da soli attraverso distributori automatici di cibi e bevande
Tavola calda - Edward Hopper, 1927 Tavola calda - Edward Hopper, 1927

La protagonista è seduta ad un tavolo da sola, fissa la tazza di una bevanda. Una mano guantata è posata sul tavolo, l'altra mano nuda regge una tazzina di caffè. La donna è assorta. se potessimo conoscerne i pensieri, senza dubbio ci narrerebbero la storia insita nel dipinto. Ma il dipinto fornisce di per sé a chi guarda, un'indicazione di cosa possa pensare la donna. la vetrata riflette soltanto le file gemelle di luce che si allontanano sul soffitto e niente altro dell'interno della tavola calda.

Dietro di lei un cesto di frutta. E' truccata, le gambe accavallate e la posa elegante. Dei corrimano a destra indicano la presenza di una scala che porta ad un altro piano. Potrebbe essere sera o tardo pomeriggio di una di quelle giornate in cui il Sole tramonta presto. Il suo cappotto pesante fa pensare ad una giornata di freddo. Oltre la vetrata dietro di lei non riusciamo a scorgere alcun particolare esplicativo. Vengono riflessi solo due fila di luci del locale che ne spiegano la profondità.

Alcuni elementi sono volutamente contrastanti, come la temperatura nel locale. La donna ha tolto un solo guanto per consumare la bevanda e tiene addosso il cappotto. Fa freddo? La scelta del tavolo vicino all'ingresso la espone a spifferi ogni volta che entra o esce un cliente. Il calorifero vicino a lei è acceso e funzionante oppure rotto? Forse è seduta da poco, giusto il tempo di bere e poi andrà subito via, ma allora perché la presenza di un altro piattino vuoto? Se ha mangiato qualcosa è indice che la sua presenza si sta protraendo. Tuttavia la scelta di rimanere con il cappotto addosso potrebbe non essere riconducibile al bisogno di coprirsi.

Non sappiamo se e quanta gente c'è nel locale, è evidente l'intenzione di Hopper di isolare da tutto il resto, la figura femminile che sta ritraendo

SCONFORTO E SOLITUDINE

certi gialli sono allegri e tonificanti, altri non lo sono affatto. Basta che tendano leggermente al verde o al beige, che siano circondati da colori scuri o smorti, che si inseriscono in uno spazio più o meno vuoto perché esprimano un sentimento di angoscia, tristezza o abbandono. La giovane donna dal cappello giallo e sola davanti alla sua tazza in una caffetteria lucubre e deserta

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