Albi, nostrorum sermonum candide iudex,quid nunc te dicam facere in regione Pedana | Albio, Albio, critico sereno delle mie satire, che fai a Pedio |
Scribere quod Cassi Parmensis opuscula uincat,an tacitum siluas inter reptare salubris,curantem quicquid dignum sapiente bonoque est | Lasciami pensare: scrivi forse poesie da far dimenticare Cassio Parmense, o vai per boschi a ritemprarti silenzioso come uno smemorato che si perda a considerare ciò che è degno o no d'uomini civili |
Non tu corpus eras sine pectore; di tibi formam,di tibi diuitias dederunt artemque fruendi | Tu non eri cosí avvilito un tempo: gli dei ti diedero bellezza, ricchezze, e l'arte di goderne |
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Quid uoueat dulci nutricula maius alumno,qui sapere et fari possit quae sentiat, et cuigratia, fama, ualetudo contingat abunde, et mundus uictus non deficiente crumina | Cos'altro potrebbe augurare l'affetto di una nutrice al figliolo che si cresce in seno, d'avere buon senso, di poter dire ciò che pensa, di godere favori, credito e salute, di vivere decentemente con qualche quattrino in tasca |
Inter spem curamque, timores inter et irasomnem crede diem tibi diluxisse supremum;grata superueniet quae non sperabitur hora | Fra speranza e affanni, fra timori e rabbia, immagina che l'alba di ogni giorno sia l'ultima per te: le ore che seguiranno e non speravi piú tutte un incanto |
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Me pinguem et nitidum bene curata cute uises, cum ridere uoles, Epicuri de grege porcum | Ma se vuoi ridere vieni a trovarmi: sono grasso e lustro, la pelle curata a dovere, un porco, un porco epicureo |