la Madonna, quasi in disparte, affaccendata sta filando, mentre Giuseppe tiene sotto controllo la vivacità di Gesù. Un padre amorevole, fisicamente giovane, robusto e vigoroso rispetto alla consuetudine che lo rappresenta anziano. Dalla sua vesta, fuoriesce un piede e possiamo notare che calza dei semplici sandali. Un altro piede visibile è quello di Gesù, baffuto e scalzo.
Gesù gioca con un piccolo cagnolino bianco e stringe in mano un uccellino. Tiene la mano alzata per evitare un eventuale salto del caneLa fortuna dell'iconografia della Sacra Famiglia e in particolare il ruolo di crescente importanza ricoperto da San Giuseppe, è dovuta al fatto che dal Quattrocento al Seicento, si afferma progressivamente nel culto e nella devozione il concetto che il male è stato sconfitto dalla venuta di Cristo, artefice della redenzione ma che a questo piano hanno significativamente contribuito anche Maria e Giuseppe, padre putativo di Gesù.
Per sant'Ignazio e i gesuiti, la Sacra Famiglia costituisce una venerabile Trinità, con enfasi soprattutto sulla pietà e carità di Giuseppe. Murillo, pittore attivo nella Spagna del 600 ha raffigurato in quest'opera un giovane affettuoso San Giuseppe che abbraccia il Cristo bambino, e non un vecchio decrepito, con probabile riferimento al voto di verginità perfetta che a partire da San Tommaso d'Aquino, viene riconosciuto non solo alla Vergine ma anche a Giuseppe.
Maria osserva la scena di intimità domestica mentre riavvolge il gomitolo di lana sorridendo al gioco scherzoso del figlio che tiene un fringuello della mano destra e lo mostra al cagnolino in primo piano. Secondo la leggenda, cardellini, pettirossi e fringuelli, mossi a compassione di fronte alle sofferenze di Gesù, si misero al lavoro per togliere una ad una le spine della corona dalla sua carne e a loro volta ne rimasero segnati nei pettorali rosso sangue, simbolo delle sofferenze di Cristo per la Redenzione dell'umanità